Livorno, 3 luglio 2012 - La cardiomiopatia aritmogena che il 14 aprile scorso a Pescara uccise il calciatore del Livorno Piermario Morosini, durante la partita contro gli abruzzesi, ''puo' fornire dei segnali che permettono di identificarla gia' attraverso un semplice elettrocardiogramma, ovvero il primo passo di una visita di screening''.

Lo afferma Alessia Milletich, direttore sanitario del centro di medicina sportiva milanese Deltamedica, lo stesso dove operava Bruno Caru' che fermo' in tempo il giovane attaccante Kanu dell'Inter. ''I segnali di questa patologia che colpisce generalmente il ventricolo destro - prosegue Milletich - sono extrasistole tipo blocco di branca sinistro generate nel ventricolo destro e onde T negative nelle derivazioni precordiali destre. Ecocardiogramma, risonanza e, oggi, 'mappaggio Carto', sono i tre esami che conducono alla diagnosi della malattia. Specie quest'ultimo e' quello che in presenza dei sintomi sopraindicati permette di scoprire la frammentazione elettrica che sta alla base dell'arresto maligno''.

Deltamedica effettua da anni migliaia di controlli sia sulle squadre giovanili di Milan e Inter ma anche su campioni del calibro di Ronaldinho, Kaka, Beckam, Milito, Samuel, solo per citarne alcuni dei piu' noti, e il cardiologo del centro, Mauro Stefanelli, afferma che ''una volta diagnosticata, questa patologia impone lo stop immediato dell'atleta perche' lo sforzo puo' innescare aritmie potenzialmente fatali''.