Livorno, 24 febbraio 2012 - Ha cercato di salvare il suo collega, spingendosi fino a 50 metri di profondità. Un gesto coraggioso ma inutile quello di Daniele Cappanera, ora ricoverato in camera iperbarica. Francesco Vezzani, 38 anni, originario di Pescia (Pistoia) ma residente a Castelfiorentino (Firenze) 38 anni, è morto in mare, al largo di Castiglioncello. Un malore fatale a 20 metri. In immersione per riparare una boa, con lui c'era Daniele, appunto.

Tutto  accade intorno alle 10 e 30; alla centrale operativa della polizia di Livorno arriva una telefonata concitata, drammatica. "Il mio amico sta annegando, fate presto". La voce fa appena in tempo a dare poche indicazioni, sufficienti perché scattino i soccorsi. I soccorsi sono immediati. A chiamare è Cappanera: Francesco Vezzani, non risponde più alla radio con la quale i due sub rimangono in contatto durante il lavoro.


Dopo aver lanciato l’allarme Daniele Cappanera si è subito immerso per salvare l’amico. Ad una profondità di 50 metri ha visto Francesco. Si era tolto la maschera, un’immagine che per sub esperto è stata rivelatrice della tragedia. 

A largo di Punta Righini sono arrivate le imbarcazioni della Guardia Costiera e dei vigili del fuoco di Livorno anche con il nucleo sommazzatori. Nel frattempo Cappanera non si è arreso ed è riuscito a portare in superficie l’amico. Ha raggiunto anche il gommone per aspettare i soccorsi. Purtroppo però il cuore di Francesco si era già arreso. Il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso. La salma è stata trasferita all’obitorio del cimitero di Rosignano.  Daniele, per lo sforzo in apnea e la velocità con la quale è risalito, si è sentito male, è stato soccorso da un mezzo nautico del Casm di Rosignano. Ora sulle cause dell'incidente indaga la Guardia Costiera.