Livorno, 18 giugno 2011 - SONO A RISCHIO gli stipendi dei ventidue dipendenti della Fondazione Teatro Goldoni. C’è forte preoccupazione nell’ambiente del teatro perchè il mensile di giugno non troverebbe ancora sicura copertura. Della situazione di difficoltà è stato ovviamente messo al corrente il sindaco Alessandro Cosimi che, nei giorni scorsi, ha inviato ai cinque membri del consiglio di amministrazione una lettera della quale riportiamo i passaggi più significativi.

 

«Riscontro con stupore e preoccupazione la nota in oggetto — scrive il primo cittadino al quale è stato fatto presente il disagio — e mi preme di osservare che i nostri uffici stanno valutando i risvolti e le possibili soluzioni. Questa pur delicata situazione non può in alcun modo costituire motivo per ipotizzare il blocco del lavoro della Fondazione. Faccio pertanto affidamento sul vostro senso di responsabilità per far sì che le attività della Fondazione Goldoni proseguano nell’assoluta normalità, volendo considerare la nota in oggetto la rappresentazione di un comprensibile disagio».

 

La situazione del teatro cittadino, nonostante l’attenta gestione portata avanti negli anni dal presidente Marco Bertini, risente delle difficoltà che stanno attraversando i teatri in tutta Italia. Il sindaco ha più volte ribadito che il bilancio 2011 avrebbe garantito la cultura ed il sociale, due gambe fondamentali della società livornese. In realtà i problemi che gli istituti culturali cittadini stanno riscontrando, per non parlare del salvataggio in extremis di Effetto Venezia da parte della Camera di Commercio, dimostrano che la cultura ha fame di soldi.

 

Il teatro Goldoni, ovviamente, non è incontaminato dalla carenza di risorse e sono i 22 dipendenti che potrebbero non ricevere a fine mese l’atteso stipendio. Ovviamente, su questa vicenda, bocche cucite. Anche perché nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro tra i vertici della Fondazione e quelli dell’amministrazione comunale per trovare una soluzione.

 

IMPEGNATO, su questo fronte, l’intero consiglio di amministrazione — composto da cinque membri che non ricevono compenso per il loro servizio — e il direttore amministrativo Vittorio Carelli che ha la competenza esclusiva, come recita l’articolo 18 dello statuto della fondazione, in materia di personale. I dipendenti della Fondazione incrociano le dita, nella speranza di poter programmare le ferie, con animo sereno.