Livorno, 30 aprile 2011 - E’ PARTITO, ieri sera alle 21,47 ora italiana, l’ultimo volo per la navetta Shuttle Endeavour. Partenza: Cape Canaveral, Florida Stati Uniti; destinazione: Stazione Spaziale Internazionale. L’arrivo è previsto per domani. Dell’equipaggio fa parte anche l’italiano Roberto Vittori colonnello dell’aeronautica militare e componente dell’Agenzia Spaziale Europea, che porterà a bordo dello Shuttle la bandiera italiana che gli è stata consegnata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ben dodici progetti costruiti nel nostro Paese.

 

Di questi dodici progetti, ben sette sono «made in Livorno», targati Kayser Italia. La società livornese, della famiglia Zolesi, specializzata nei progetti destinati allo spazio. «E’ un anno che stiamo preparando questa missione — dice il patron della Kayser Italia Valfredo Zolesi — con la collaborazione scientifica di molte università italiane: dal Cnr di Firenze a quello di Roma, dall’Università di Modena all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Ci siamo concentrati su alcuni aspetti della ricerca: materiali intelligenti (si tratta di sostanze dotate di proprietà che possono essere cambiate e controllate tramite degli stimoli esterni, come lo stress meccanico, la temperatura, l’umidità, il ph, il campo elettrico o magnetico) biologia e effetto delle radiazioni su certi geni umani».

 

Gli studi della Kayser si traducono su oggetti che, proprio in occasione delle missioni spaziali, vengono mandati in orbita. Sono famosi gli esperimenti per analizzare le reazioni del corpo umano in assenza di gravità che hanno dato un grosso contributo alla medicina. Grande interesse attorno agli effetti delle radiazioni su alcuni geni umani: «A terra — dice l’ingegner Zolesi — siamo schermati dall’atmosfera ma nello spazio manca la copertura e c’è un’intensa esposizione alle radiazioni. I nostri studi sugli astronauti sono funzionali alla missione di lunga durata verso Marte».
 

 

LA SFIDA al Pianeta Rosso non è più impossibile e viene traguardata al 2030-2035. «Noi ci saremo — assicura Zolesi — e stiamo preparando questa missione che terrà gli astronauti nello spazio per oltre 500 giorni». Un viaggio nel futuro che deve essere preparato nei minimi dettagli. E siamo solo all’inizio...