Populonia, 14 febbraio 2011 - Valorizzare e investire sulla 'Via etrusca del ferro', della cui esistenza si è avuta conferma da recenti scoperte archeologiche: è la più antica strada selciata d'Europa (risalente al V secolo a.c.) e permetteva di trasportare il metallo dell'Isola d'Elba da Pisa e Popolunia, fino al porto di Spina (Comacchio) in Emila Romagna, sul mare Adriatico. E' l'appello lanciato oggi in Consiglio regionale della Toscana dalla neonata associazione culturale 'Via etrusca del Ferro' insieme al consigliere regionale e segretario questore dell'Ufficio di presidenza Mauro Romanelli (Fds-Verdi).

 

''Ritengo strategico - ha detto Romanelli - che la Regione e le istituzioni investano in questo progetto. Iniziative come questa, e quella della via Francigena, hanno una grande importanza dal punto di vista storico, archeologico e culturale, e possono avere un ottimo ritorno per il territorio''.  Romanelli ha sottolineato anche la necessità di non abbandonare siti archeologici di straordinario valore come quello di Gonfienti.  L'associazione 'Via Etrusca del Ferro' riunisce archeologi, architetti, restauratori, appassionati di storia antica e di trekking.

 

Gli studiosi hanno in progetto nuove ricerche per saperne di più sull'itinerario etrusco, confermato dai ritrovamenti di una grande strada acciottolata al Frizzone, della città etrusca di Gonfienti, e di un'arteria selciata nel centro di Bologna. Sarà inoltre organizzato un itinerario di trekking che ricalca l'antica via, percorribile in tre giorni.