Livorno, 21 aprile 2010 - Riflessi anche in consiglio comunale nella vicenda Nuovo Centro alla luce delle anticipazioni de La Nazione sullo sbarco in grande stile anche qui della «corazzata» Coop che ha silurato la «fregata» Esselunga, la quale si era rivolta alla famiglia Fremura avanzando la sua offerta di 40 milioni di euro per avere il diritto ad installarsi in loco con la sua attività commerciale.

 

Ma Coop ha avuto la meglio pur offrendo ai Fremura quasi dieci milioni di euro in meno. È stato così che Gianfranco Lamberti (oggi capogruppo di Confronto per Livorno, ma per quasi tre mandati sindaco di Livorno) ha chiesto al suo successore, nonché rivale alle amministrative del 2009, Alessandro Cosimi, che «sia convocata una commissione nella quale la giunta illustri gli atti alla base della vicenda del Nuovo Centro per verificare la congruità dal punto di vista delle destinazioni commerciali, delle previsioni urbanistiche ed economiche rispetto alle valutazioni che hanno portato a chiudere il lodo Fremura».


Come noto, il Comune per non pagare i 46 milioni di euro dovuti ai Fremura, per la rivalutazione degli oneri di esproprio di loro aree espropriate più di venti anni fa, ha scelto la strada del lodo Fremura, cioè dello scambio di terreni pubblico-privati nel comparto urbanistico da realizzare a ridosso di via del Levante, alle porte di Salviano, denominato Nuovo Centro. E questo è avvenuto con l’attribuzione a favore dei Fremura di indici edificatori e parziale destinazione commerciale sulle aree loro attribuite, più 14 milioni di euro in contanti.


Ora i fremura hanno deciso di cedere a Coop i loro possedimenti al Nuovo Centro sui quali è stata autorizzata dal Comune la destinazione commerciale. E lo faranno per una trentina di milioni di euro. Così a conti fatti tra questi 30 milioni circa più i 14 versati dal Comune a titolo di indennizzo, i Fremura hanno quasi pareggiato il conto dei 46 milioni. Ma rimane ancora aperta la partita immobiliare sui restanti spazi al Nuovo Centro — con destinazione d’uso abitativo — dove non è stato ancora mosso un mattone.


Lamberti prosegue: «Quella del Nuovo Centro non è stata un’operazione privato su privato, ma pubblico su privato — incalza il leader di Confronto per Livorno — di cui oggi possiamo valutare gli esiti in termini di ricadute come si evince dalle oscillazioni vertiginose dei valori economici, nell’ordine dei milioni di euro, relative alle offerte di Esselunga e Coop. Tutto ciò deve dunque rafforzare il ruolo di controllo e verifica del Comune in questa partita». E aggiunge che «tutto quello che chiedo è per un fine, ovvero rafforzare e sottolineare il dato della trasparenza di questa operazione fin dall’inizio: cioè dalle fine degli anni’70 primi anni’80, quanto sindaco era Alì Nannipieri».


Conclude con una puntualizzazione «che deve servire — precisa — da stimolo» vale a dire che «il valore delle aree che costituiscono il Nuovo Centro è stato deciso prima dai tribunali e mi riferisco alle aree espropriate; per altro verso dai periti, e mi riferisco alle aree cedute».