ArchiveCovid, risponde il medico. "Positivo a bassa carica? Rifate il tampone dopo 24 ore"

Covid, risponde il medico. "Positivo a bassa carica? Rifate il tampone dopo 24 ore"

La Nazione risponde alle vostre domande sul Covid. Scrivete i vostri quesiti su whatsapp al numero 331.6121321 o via mail a covid@lanazione.net

Firenze, 16 gennaio 2022 - Scrivete le vostre domande sul Covid a La Nazione via whatsapp al numero 331.6121321 o via mail a covid@lanazione.net. A rispondere alle domande dei nostri lettori è il dottor Valdo Flori, segretario regionale della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri.

Dubbi sul tampone: Positivo bassa carica? Rifatelo 24 ore dopo

Buongiorno, mia figlia è risultata positiva a bassa carica al tampone molecolare fatto dopo 10 giorni di isolamento. Mi sapete dire dopo quanti giorni può farne un altro? Grazie. Riccardo Ho effettuato un tampone antigenico il 5 gennaio con risultato positivo. Ho quindi fatto un nuovo tampone, questa volta molecolare, il 12 e sono risultata positiva a bassa carica. Quando devo rifare il tampone? Ho effettuato la terza dose booster. Posso rientrare a lavorare? Da scuola mi stanno dicendo che occorre la completa negativizzazione.

"Quando il tampone molecolare risulta positivo a bassa carica, il risultato viene considerato dubbio. Occorre dunque rifare un nuovo tampone molecolare di conferma entro 24 ore: se il risultato è negativo l’esito si considera tale, se è positivo oppure se risulta di nuovo a bassa carica si considera positivo. Non è possibile rientrare a lavoro con il semplice tampone a bassa carica, ma solo con la negatività conclamata e certificata dal risultato del secondo tampone di conferma fatto nelle 24 ore successive. Quello che la scuola ha detto alla lettrice è dunque corretto".

Domiciliata in Toscana: le stesse procedure anche senza residenza

Ho effettuato un tampone in farmacia a Firenze che è risultato positivo. Sono residente in Liguria e domiciliata a Firenze. Trascorsi i 10 giorni di quarantena come posso fare per ottenere il Green pass?

"Se è domiciliata in Toscana e ha qui anche il medico di famiglia deve seguire la stessa procedura dei residenti. Se non ha ancora il medico le consiglio di andare appena possibile alla Asl e di sceglierlo, non solo per gestire l’attuale fase pandemica ma qualsiasi altra necessità. Consideri comunque che, in base all’ordinanza numero 2 del presidente della Regione, Giani, in Toscana è libera di muoversi anche solo esibendo il doppio tampone (positivo iniziale e negativo alla fine del periodo di isolamento)".

Che succede il 21°giorno? Con il certificato scatta il via libera

Dopo i 21 giorni dalla positività, termine oltre il quale la Asl invia il certificato di guarigione, l’attivazione del «Green pass» avviene automaticamente o si deve attendere in ogni caso un tampone negativo? Grazie. Ranieri

"In base all’ultima ordinanza della Regione Toscana, trascorsi 21 giorni dal tampone positivo, la Asl invia automaticamente il certificato di guarigione e questo dovrebbe far scattare altrettanto automaticamente la riattivazione del "green pass" che però non viene fatta dalla Regione né dalla Ausl, ma a livello nazionale. In caso di ritardi si può provare a sollecitare attraverso la App ’Toscana Salute’ ".

I rifiuti dei malati. Salta la raccolta? Ecco a chi rivolgersi

Buongiorno, dal 5 gennaio sono positiva e mio marito lo è dal 7. Siamo prigionieri, in casa della nostra immondizia. (nonostante la nuova ordinanza di Giani, nessuno è passato a ritirare i sacchi). Abbiamo fatto diverse segnalazioni, sempre con la solita risposta. Nel nostro comune dovrebbero passare il mercoledì. Ho messo fuori i sacchi martedì sera, ma sono rimasti lì e non sono l’unica con questo problema. Abito in un condominio di 18 famiglie: non posso, ogni giorno, giustificarmi con 17 per il disagio.

"La modalità di raccolta dei rifiuti per i cittadini positivi al Covid è cambiata da poco, con una recente ordinanza della Regione. I rifiuti possono semplicemente essere conferiti nell’indifferenziato usando almeno 2 sacchetti uno dentro l’altro, chiusi bene e abbastanza resistenti, per ridurre il rischio di eventuali rotture. Non servono dunque più i sacchi rossi, né è necessario il ritiro a domicilio. Nelle situazioni in cui i soggetti non possono uscire di casa, né possono chiedere l’aiuto, i gestori devono assicurare un adeguato servizio di raccolta".