La Spezia, 6 novembre 2009 - Sarà il più bel regalo di Natale per l’ospedale Sant’Andrea e per la cittadinanza. Il servizio di Emodinamica sarà funzionante 24 ore su 24 entro la fine dell’anno. Lo ha assicurato il primario della divisione di cardiologia, Gianfranco Mazzotta, che annuncerà l’evento il 21 novembre in occasione di un convegno nazionale a Porto Lotti dal titolo emblematico: 'La necessità di un servizio di emodinamica di riferimento'. Un convegno al quale parteciperanno i grandi nomi della cardiologia tra cui lo spezzino Alberto Balbarini, ordinario di cardiologia all’Università di Pisa e direttore del dipartimento.
 

Il servizio di Emodinamica, decollato all’inizio dell’anno grazie a un contributo significativo di Fondazione Carispe, prevede la diagnosi invasiva di tutte le cardiopatie e delle malattie delle coronarie dell’aorta e anche di altri vasi. Una struttura all’avanguardia che consentirà, a chi è colpito da infarto, di bypassare il pronto soccorso e di entrare all’interno del servizio sottoponendosi alle cure di personale altamente specializzato e con macchinari all’avanguardia. Benefici, dunque, immediati per i pazienti costretti spesso a emigrare a Genova o Rapallo, in Liguria, o a Massa o Pisa, in Toscana. "Grazie all’Emodinamica — spiega il dottor Mazzotta — possiamo effettuare la diagnosi di malattia vascolare, valutarne la gravità e poi a livello interventistico curare queste malattie tramite le angioplastiche, con modalità di apertura dei restringimenti sui vasi arteriosi in particolare sulle coronarie".
 

Quanti pazienti avete curato fino ad oggi?
"Da gennaio a oggi più di 630 malati in sala emodinamica. Molti di questi sono stati sottoposti a più di una procedura di emodinamica. Il numero totale delle prestazioni fino al 31 ottobre è stato di oltre 1.100.
Il personale, composto da quattro medici (un quinto è in arrivo entro fine anno) e sei infermieri, lavora per 12 ore al giorno e per 8 notti al mese. Entro la fine dell’anno il reparto riuscirà a a gestire tutte le notti".
 

Quanti interventi riuscirete a garantire con il tempo pieno di Emodialisi?
"Potremo garantire tranquillamente gli interventi su 8-900 malati all’anno e questo riteniamo sia il reale fabbisogno degli spezzini. Mancano ancora piccoli correttivi nell’organico medico già discussi e concordati con l’amministrazione, compresi i turni di reperibilità notturna".
 

Ci sono problemi nella gestione dei posti letto...
"Manca una migliore efficienza dell’intero ospedale nella gestione dei posti letto. Non posso tenere un malato venuto da altro reparto. Quando arriva un paziente colpito da infarto, un letto deve sempre rimanere libero. In tutto il reparto abbiamo 14 posti letto e in Emodinamica abbiamo disponibile un letto in day hospital".
 

Il 16 marzo lei si è insediato a capo della cardiologia. Spezia è una città più a rischio delle altre?
"Forse perché fino ad oggi è mancata una struttura valida di Emodinamica e i medici si sono abituati a gestire molto bene i malati solo con i farmaci. Molti pazienti gestiti con i farmaci hanno una malattia coronarica molto grave, indifesa e quindi a rischio. Spezia è una citta popolata da anziani che sono i soggetti più a rischio. Soprattutto quelli sopra i 60 anni. Non ci sono delle professioni a rischio. Devono stare molto attenti i fumatori, i diabetici, gli ipertesi e gli ipercolesterolemici".
 

La fuga degli spezzini in altri ospedali è dovuto alla scarsa preparazione dei medici?
"Assolutamente no — replica il primario di cardiologia —. I medici spezzini sono molto validi, in alcune occasioni non hanno tutti gli strumenti per lavorare al loro meglio. Però il livello medio non è affatto basso. Purtroppo c’è una cattiva impressione nel vedere le strutture murarie degli ospedali effettivamente vecchie e poco attraenti. A mio modo di vedere abbiamo ottimi medici. E nel mio reparto siamo all’avanguardia nella cura farmacologica, nella gestione del malato in unità coronarica, nella cardiostimolazione, nei pace maker, nei defibrillatori impiantabili e nell’ecocardiografia".