La Spezia, 16 giugno 2012 - «Cento anni di esperienza e di sfide insegnano l’umiltà di chi vuole vincere il tempo». E’ nello slogan impresso nelle brochure aziendali che si può già «leggere» la forza di Termomeccanica, l’azienda spezzina che celebra in questi giorni il centenario della fondazione. Da quel lontano 1912, nata sotto il comando del Cavalier Attilio Cerpelli, di esperienze e di sfide l’azienda ne ha collezionate tante. Oggi il gruppo – cui fanno parte le tre divisioni Ecologia, Pompe e Compressori, con sedi anche a Milano, Napoli, Roma, Taranto, Arabia Saudita, Romania, Emirati Arabi, Cina e Libia – aprirà le sue porte alla città, con la possibilità di effettuare visite guidate.

Un fine settimana davvero speciale per il colosso industriale metalmeccanico di via del Molo, sede del vernissage ufficiale tenutosi ieri mattina alla presenza delle cariche istituzionali della città. A fare gli onori di casa è stato il presidente Enso Papi, che ha tracciato un bilancio degli ultimi quindici anni dell’azienda, quelli della rinascita dopo crisi connessa alla messa in liquidazione dell’Efim ed il salvataggio, avvenuto nel 1995 proprio grazie ad una cordata di imprenditori locali e di banche da lui guidata. «I quindici anni di privatizzazione presentano risultati molto positivi, il Gruppo ha ritrovato credibilità sul mercato nazionale ed internazionale – ha affermato Papi – e l’occupazione è incrementata (dai 400 del 1995 agli attuali 1000; ndr): successi che premiano l’impegno, la professionalità e la determinazione cun cui sono stati realizzati i piani di sviluppo, ma che non devono essere considerati come un punto d’arrivo ma come l’inizio di un nuovo percorso di internazionalizzazione».
 

Il racconto dei cent’anni di storia dell’azienda è stato invece affidato all’amministratore delegato del gruppo, Aldo Sammartano, che ha ripercorso le tappe fondamentali, dalla fondazione avvenuta agli albori dello sviluppo meccanico italiano, all’ingresso nell’Iri ed alle prime grandi commesse – solo nel 1934 l’azienda prenderà il nome Termomeccanica: in quegli anni la Società produce le forniture per le corazzate “Vittorio Veneto” e “Andrea Doria”, per la flotta di sommergibili e per numerose navi mercantili, e realizza l’impianto di pompaggio della nafta ad Assab, mentre nel 1940 è fra le prime aziende in Italia a istituire una propria scuola aziendale – i gravi danneggiamenti della seconda guerra mondiale, l’ingresso nell’Efim (sotto il controllo di Oto Melara) e la successiva crisi agli inizi degli anni Novanta, il salvataggio ed il successivo rilancio. «Oggi Termomeccanica è di nuovo un gruppo in salute» affermano i dirigenti del’azienda, pronta per altri cento anni di sfide.

di Matteo Marcello