Spezia, 20 dicembre 2013 - UNA bambina di diciotto mesi sudamericana, versa in pericolo di vita all’ospedale Gaslini di Genova in seguito all’ingestione di una piccola pila al litio. La bambina stava giocando ieri sera nella sua abitazione. E’ stato un attimo: ha preso con la manina la pila credendo si trattasse di una caramella e l’ha portata in bocca, ingoiandola. La piccola piano piano è diventata pallida in volto, non riusciva a deglutire e i genitori, intuendo che avesse potuto ingoiare un corpo estraneo, l’hanno subito accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea. Qui il medico di guardia ha disposto l’immediato trasferimento al pronto soccorso pediatrico diretto dal professor Stefano Parmigiani.

Il medico di turno l’ha immediatamente sottoposta a una gastroscopia che ha permesso di localizzare la piletta, del diametro di un centimetro, nello stomaco. Dopo un consulto, l’equipe di pediatria ha deciso il trasporto della piccola a bordo di un’ambulanza del centro mobile di Rianimazione all’ospedale pediatrico genovese.

L’incidente occorso alla bambina domenicana fa tornare alla mente l’analogo tragico incidente occorso nel settembre di un anno fa a Benedetta, una bambina spezzina di cinque anni. Purtroppo la piccola morì alcuni giorni dopo all’ospedale Meyer di Firenze. Lei aveva ingoiato una pila al litio. I sanitari hanno tentato l’impossibile per strapparla alla morte. Ma non c’era stato nulla da fare. Il miracolo non avvenne. Una crisi più forte era stata fatale. L’intervento chirurgico aveva permesso di estrarre la piletta finita non si sa come nell’organismo della bambina e l’acido che sprigionò perforò organi vitali.