di MATTEO MARCELLO

La Spezia, 31 agosto 2013 - Morire di lavoro a vent’anni. E’ accaduto ancora, ieri mattina, a Beverino. Luca Pellegrini, 23enne residente a Valdipino di Riccò del Golfo, è morto dopo essere stato travolto dal braccio meccanico dell’escavatore che stava manovrando. Una tragedia atroce, consumatasi in pochi attimi, che ha spezzato la giovane di vita di chi ancora stava disegnando il proprio futuro, fatto di lavoro, famiglia, fidanzata e di tanti, tantissimi amici.

L’episodio, ieri mattina attorno alle 9 nel cantiere allestito da alcune settimane per la realizzazione di un’area parcheggio al servizio dello storico Palazzo Costa, l’edificio ottocentesco situato in via Castagnarossa, nella frazione di Beverino Castello. Luca, esperto ruspista, socio nella ditta di famiglia, la “Pellegrini escavazioni” creata dal padre Giuseppe e poi ereditata dal fratello maggiore Michele, stava spianando da solo alcuni cumuli di terra. In pochi attimi, il dramma. 

La terra sotto il cingolo sinistro cede sotto il peso del mezzo, oltre 16mila chilogrammi di stazza. Il giovane capisce la gravità della situazione e prova immediatamente a piantare i denti della benna sul terreno per stabilizzare il mezzo, senza però riuscirci. Così, quando ormai l’escavatore aveva cominciato a inclinarsi sul suo lato sinistro, Luca abbandona la cabina di guida, tentando un’ultima, disperata fuga a piedi sul crinale. Riesce a balzare fuori dalla cabina, ma viene raggiunto dal pesante braccio meccanico del mezzo escavatore in caduta.

Luca muore praticamente sul colpo. Una coppia, residente in una villetta poco distante, assiste alla scena terrificante e allerta i soccorsi. Sul posto arrivano in pochi minuti i giovani militi della Croce bianca di Beverino, medici e infermieri dell’automedica Delta3 da Brugnato, i vigili del fuoco.

Si prova a scavare, per tentare di tirare fuori Luca dalla morsa tremenda di terra e acciaio, ma per il giovane non c’è ormai più nulla da fare. Sul posto arrivano ben presto anche i famigliari del giovane. Il papà Giuseppe, il fratello Michele, la fidanzata Crizia.

«Dov’è Luca? fatemi vedere il mio Luca» urlano assieme con la voce strozzata dal pianto, uniti da un’immane tragedia e confortati per quanto possibile da colleghi di lavoro, amici e imprenditori del settore che, venuti a conoscenza del dramma, non hanno voluto far mancare il proprio affetto alla famiglia. Attorno a mamma Luciana, rimasta a casa, ci sono invece le sorelle Laura e Alessandra e il fratello Andrea, di un anno più giovane. 

Il corpo del ragazzo, dopo i rilievi di rito effettuati dai carabinieri della caserma di Riccò del Golfo e dal personale della struttura complessa Psal dell’Asl 5 guidata dal dottor Angelo Villa, è stato condotto all’obitorio della Spezia, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il pubblico ministero del tribunale della Spezia, Federica Mariucci, questa mattina disporrà l’autopsia sul corpo del giovane, che sarà eseguita forze già in giornata dall’anatomopatologa Susanna Gamba.