La Spezia, 10 gennaio 2012 - SONO centinaia e hanno le idee chiare: o «Mamma Rai» si attrezza per garantire una copertura totale del segnale legato al digitale terrestre, o per quest’anno può anche scordarsi i soldi dell’abbonamento. Sarà anche brutale, ma almeno, posto in questi termini, il messaggio non manca di efficacia. Già, perché dal giorno dello switch-off, ossia da quando la tv analogica ha smesso di funzionare, il nuovo sistema di diffusione e ricezione delle frequenze non è ancora andato a regime. E sono molte nella provincia spezzina le cosiddette ‘zone buie’, aree non coperte dal segnale o dove il segnale è troppo debole per garantire una fruzione costante delle trasmissioni televisive, comprese quelle proposte dal servizio pubblico. Le segnalazioni non si contano e la rabbia dei telespettatori nelle scorse settimane è approdata sui tavoli dell’Adoc, l’associazione di via Persio che tutela i consumatori. «I problemi sono diversi — spiega il presidente provinciale Elisabetta Sommovigo —. Ci sono zone della prima periferia cittadina in cui i telespettatori non riescono a captare le frequenze de La7. Man mano che ci si avvicina alla provincia di Massa Carrara, e soprattutto nella bassa Val di Magra, il segnale dei nostri ‘vicini di casa’ diventa prevalente e molti spezzini su Rai3 riescono a vedere soltanto il tg regionale della Toscana e non quello della Liguria».
STANDO all’osservatorio dell’Adoc il segnale del digitale terrestre funzionebbe a corrente alternata anche alla Chiappa, in alcune zone di Fossitermi e Rebocco, a San Terenzo, Lerici, Arcola e a Pian di Valeriano.
Ma i problemi più significativi si sono registrati nell’alta Val di Vara, e soprattutto a Riccò del Golfo, a Varese Ligure e a Carrodano.

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