La Spezia, 10 marzo 2011 - A 15 anni di distanza dal sequestro dell'area con molti reati finiti in prescrizione e gli indagati passati agli originali 82 a 11, si chiude con l'assoluzione di tutti gli imputati accusati di disastro ambientale il processo sulla discarica di Pitelli (La Spezia) una delle più grandi d'Italia.

 

Assolti Orazio Duvia, titolare della Contenitori Trasporti, Eros Polotti, ex presidente dello Spezia Calcio, Giancarlo Motta, rappresentante della società che ha gestito la discarica, Franco Bertolla, Ettore e Roberto Cozzani tutti dipendenti della società, Antonio Andreani e Attilio Bertusi, responsabili tecnici della discarica e del forno inceneritore di Pitelli della 'Sistemi Ambientalì, Carlo Marzani, tecnico dell'Ufficio ambiente della Regione.

 

Sentenza di non doversi procedere per reato estinto per prescrizione per Sandro Andreoli e Piergiorgio Sommovigo, dipendenti della Provincia che dovevano rispondere del reato di falso.

 

Lo ha deciso il collegio giudicante composto dai giudici Mario De Bellis, Giuseppe Pavich e Fabrizio Pelosi. Nel processo avviato nel 2003 con una cinquantina di udienze, cento faldoni di perizie, era rimasto in piedi solo l'ultimo capo d'accusa, quello di disastro ambientale e il Pm Maurizio Caporusso aveva chiesto complessivamente 42 anni di carcere per tutti gli imputati. La discarica, quasi 200 ettari, nel 1976 venne autorizzata come deposito di inerti e due anni dopo per ospitare rifiuti industriali.

 

Per circa vent'anni venne soprannominata 'collina dei veleni'. Finì nel mirino dell'inchiesta avviata su un traffico di illecito di rifiuti dal procuratore di Asti, Luciano Tardisi nel 1996, con una trentina di arresti.