La Spezia, 17 gennaio 2011 - Un ciclista rimasto gravemente ferito nello scontro con un’auto mentre attraversava l’incrocio con il semaforo rosso, si è visto riconoscere un maxi risarcimento di 90mila euro dopo una lunga battaglia giudiziaria protrattasi per due anni e mezzo con la compagnia di assicurazione dell’automobilista investitore. Protagonista della vicenda L.L., un ex dipendente dell’Arsenale, di 82 anni. Il grave incidente avvenne alle 18.30 del 9 aprile 2008 quando l’anziano percorreva la pista ciclabile lungo il viale Italia in direzione di Migliarina. Giunto all’intersezione con via Dante, proprio di fronte al Tribunale, il ciclista iniziò l’attraversamento con il semaforo rosso, seppure a velocità moderata. Percorsi dodici metri, l’uomo venne urtato dall’auto proveniente da via Carducci il cui conducente, che transitava regolarmente col semaforo verde, non si era accorto della presenza del ciclista. L’impatto fu violentissimo. L’anziano riportò un grave trauma cranico, con fratture multiple alla tibia e a due costole.

 

Trasferito al Galliera di Genova, il ferito fu costretto a una lunga degenza ospedaliera, contraddistinta da quattro interventi chirurgici alla gamba destra con fisioterapie e riabilitazioni. Il figlio dell’uomo si affidò al suo legale di fiducia, l’avvocato Gianluca Morlacchi, che intravvide la possibilità di una responsabilità concorsuale dell’investitore. Dal verbale dei vigili urbani si appurava infatti che il conducente della macchina era stato sanzionato "per il mancato rispetto del generale dovere di moderare la propria velocità nell’approssimarsi agli incroci". A questo punto iniziò una trattativa in fase stragiudiziale con la compagnia di assicurazione della controparte. Ma gli sforzi profusi al fine di ottenere il risarcimento concorsuale, anche in considerazione della gravità delle lesioni riportate dal ciclista, non sortirono alcun effetto. L’avvocato Morlacchi decise quindi di intraprendere un giudizio civile nei confronti dell’automobilista e della sua compagnia di assicurazioni. Il percorso però fu in salita e irto di difficoltà. All’esito della consulenza medica, in considerazione anche della strategia difensiva del legale tesa a ritrovare un concorso di colpa nell’altrui imprudente condotta di guida, l’assicurazione ha optato alla fine per una definizione della vertenza offrendo a titolo di risarcimento al ciclista la somma di 90mila euro. L.L. ha accettato l’offerta della compagnia mettendo così fine al contenzioso.