{{IMG_SX}}La Spezia, 27 gennaio 2009 - Rischio aggressioni, pericolo di violenze, allarme stupri: sono gli argomenti del giorno sulla scia dei fatti di Roma. Ripropongono il tema fondamentale della sicurezza. Le donne spezzine sono tranquille mentre vanno al lavoro? Tornano a casa senza alcun timore di imbattersi in balordi? La sera escono di casa senza troppe preoccupazioni? La risposta più frequente è no, segno di paura, di condizione di insicurezza, di incertezza. Anche se fra le signore Rossi intervistate qualcuna ammette che la città non ha i problemi delle metropoli. Ma che è bene stare alla larga da certi quartieri.

 

"No. Non esco la sera - dichiara Maria Ida Delisi -. Non più tardi delle 20 sono a casa. Secondo il mio parere i controlli dovrebbero essere incrementati, soprattutto dopo una certa ora. Preferisco uscire se sono in compagnia". Ma la città ora non le sembra abbastanza tranquilla? La Delisi risponde prendendo come spunto una situazione che vive nel suo quartiere: "C’è una vecchia baracca - racconta - frequentata da un clandestino. Al mattino se ne va, alla sera rientra. Sempre scavalcando un muro. Più volte abbiamo chiesto un intervento. Ma gli appelli sono rimasti lettera morta. Sono queste le cose intanto da sanare".

 

"In genere - afferma Nadia Maggiani - mi sento abbastanza tranquilla. Di giorno non credo che ci siano alla Spezia grossi problemi di sicurezza. La sera non frequento posti particolarmente isolati. E’ in queste zone che mi rendo conto affiorino le paure, i pericoli ad attraversarle. Mi riferisco alle ragazze che rientrano a casa tardi". Aggiunge: "Credo che le giovani abbiano bisogno di vivere e di muoversi. Meglio se lo fanno assieme perchè il gruppo può essere una garanzia. Le nostre autorità dovrebbero prendere spunto dagli accorgimenti studiati nelle grandi città come Milano e mettere in pratica iniziative di sicurezza a tutela delle donne e dei giovani".

 

Francesca Moggia abita in via Bertolani e Neri, sopra a Fossitermi. Lei punta il dito sulla scarsa illuminazione. "Come si può uscire la sera scendendo le scalinate? Si trema di paura, non c’è neanche una luce. Quando si arriva poi al Ponte della Scorza non è facile attraversare a piedi i quartieri visto la presenza sospette. Dieci anni fa Spezia era un’altra cosa, più vivibile per le donne e con meno balordi in giro".

 

Ma anche la centralissima piazza Verdi non offre molta sicurezza dopo una certa ora. Lo afferma Francesca Brandani che gestisce un edicola: "Quando chiudono i negozi e i bar, la piazza diventa come un luogo di periferia. Dico la verità: ho scelto di avere sempre il cane vicino. Con lui mi sento più sicura, dopo aver chiuso la saracinesca e anche durante il giorno. Ho preso Fido per compagnia e per sicurezza. Ho paura della violenza e delle rapine. E’ raro che succeda qualcosa, vero. Ma è sempre meglio non spostarsi di sera, soprattutto in certi quartieri come l’Umbertino". E ancora: "Corsi di autodifesa? Sono interessanti. Ma se una persona lavora tutto il giorno non ha tempo per svolgerli". Anche Dorotea Scaduto non ritiene insignificante affidarsi all’autodifesa: "Ho pensato anche alla mia difesa e a partecipare a corsi. Sinceramente non mi sento protetta quando esco di sera. Dunque evito. Sarebbe meglio illuminare di più la città".