Spezia, il barometro segna ’salvezza’ Buoni gli indicatori al giro di boa

Incoraggiante il confronto con il girone di andata della scorsa stagione. Ma sarà importante reggere il ritmo

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Gli scudetti e le salvezze non si decidono in inverno ma il "giro di boa" è un caposaldo per gli statistici del calcio e rivela tendenze che si realizzano con buona approssimazione nella primavera successiva. Tutti i dati del girone d’andata certificano la momentanea salvezza dello Spezia ma dicono anche che è ancora tutta da conquistare. Il confronto con la scorsa stagione è incoraggiante: due punti in più (18 contro 16) due posizioni in più (15ª invece che 17ª) e anche un punto in più sulla zona rossa (+6 sul Verona, rispetto al +5 di un anno fa su Genoa e Salernitana). Di solito almeno due delle tre reggicoda a metà cammino lasciano la compagnia a fine campionato: l’anno scorso Genoa e Cagliari andarono in B, mentre la Salernitana si salvò in modo quasi miracoloso, fu il Venezia quintultimo a cedere per un girone di ritorno disastroso. Quest’anno Sampdoria e Cremonese mostrano i presupposti per essere quelle due, con la situazione societaria per i blucerchiati e lo zero nella casella delle vittorie per i lombardi a fare da buon peso, per quanto a nostro avviso il club del Torrazzo abbia ancora un margine per un’impresa molto difficile. Per la terza squadra che retrocederà è tutto aperto: il Verona ha dato segni di ripresa, con sette punti conquistati nell’anno solare appena iniziato. Per non cadere in grandi sofferenze, lo Spezia non dovrà sbagliare gli ultimi ritocchi, dall’erede di Kiwior a un vice-Nzola affidabile.

I teorici del calcio danno sempre grande importanza alla media inglese, che sta al football come i tempi compensati alla vela: con il suo -15 (in compagnia di Salernitana e Sassuolo) lo Spezia precede solo le ultime tre: Verona e Cremonese -20, Sampdoria -22. Cinque punti di margine anziché sei, bene ma non benissimo. Lo Spezia non eccelle in nessuna voce. Quattordicesimo per vittorie: 4, come Salernitana, Sassuolo e Lecce, meglio delle solite tre (Verona 3, Samp 2 e Cremonese 0). Quattordicesimo anche per sconfitte: 9, come Salernitana e Monza, meglio del Sassuolo (10) oltre che delle ultime (molto male la Samp con 14). Che la squadra fatichi davanti nonostante il vice-capocannoniere del campionato lo testimonia il terzultimo posto per gol fatti (17, come Verona ed Empoli), meglio solo di Cremonese (14) e Sampdoria (8). I trenta gol subiti (come il Bologna) permettono agli Aquilotti di precedere quattro squadre, le solite più la Salernitana (37), zavorrata dalle otto sberle prese a Bergamo. La differenza reti di -13 è a un passo dalla zona calda (Salernitana e Verona -14, Cremonese -19 e Samp a -24).

Rispetto agli anni scorsi, contrassegnati dagli stadi chiusi per Covid, il fattore campo è tornato: lo Spezia ha fatto due terzi dei punti in casa (12, media 1,20 come la Salernitana, davanti solo alle ultime tre) un terzo in trasferta (6, media 0,67, meglio di Sassuolo a 0,60, Cremonese a 0,50 e Verona a 0,33) grazie alle due vittorie consecutive su Hellas e Torino che hanno risollevato la squadra dallo zero assoluto delle prime sette trasferte. Le prossime settimane determineranno molto: il calendario non aiuta Gotti e i suoi, con molte big attese al Picco e quasi tutti gli scontri diretti fuori: serviranno anche delle imprese contro pronostico, come quelle realizzate da Italiano e Thiago Motta negli scorsi anni.

Mirco Giorgi