Lo Spezia perde a testa alta contro il Napoli, per giunta in quello stato di grazia nel quale tutto va per il meglio e che contraddistingue tutte le squadre in odore di scudetto. La coperta era troppo corta e si accorcerà ancora di più sabato, con le squalifiche di Caldara e Ampadu. L’unica cosa possibile era la resistenza a oltranza, con 10 giocatori dietro la linea del pallone, quel che ha consentito di arrivare all’intervallo a reti inviolate. Ma è bastato un errore perché il castello di sabbia franasse. La squadra ha cercato una reazione, ma altri due errori grossolani sono costati gli altri gol. Non preoccupa la sconfitta in sé, ma l’ostinazione su strade tattiche che senza Nzola portano a ben poco e, in sede di mercato, alcune scelte non fatte a seguito della cessione di Kiwior. Il 3-5-2 (spesso 5-3-2) ha facilitato la strada all’undici partenopeo, specie dopo il primo gol. Al centro della difesa, purtroppo, Caldara non è Kiwior. Lasciare il centrale spezzino da solo contro Oshimen è stato un errore, con il nigeriano a velocità tripla assoluto dominatore (ma già Zirkzee aveva fatto un figurone). Per tenere la difesa a tre si è dovuto retrocedere Ampadu, togliendo alla squadra una delle scelte che aveva consentito la striscia di 5 risultati utili consecutivi. Mettersi a quattro dietro e lasciare Ampadu in mezzo avrebbe potuto essere più funzionale: a centrocampo la supremazia ospite era imbarazzante. In assenza di Ampadu e Caldara Gotti riproporrà il 3-5-2? Crediamo di non sbagliare nel dire che la cessione di Kiwior andava tamponata con l’arrivo di un centrale forte. La cessione di Hristov ha inoltre ridotto il reparto all’osso ed eccoci nelle mani di un ragazzino esordiente da lanciare sabato, senza alcuna gradualità. Fin troppo facile prendersela con Dragowski (ignorando in un amen tutte le prodezze che sfodera ad ogni partita): potrebbe essere stata una grave sottovalutazione l’aver anticipato il suo rientro senza prendere un portiere affidabile, a maggior ragione dopo l’infortunio di Zoet, salvo poi pescare il quarantenne Marchetti, inattivo dall’estate, come rimedio non utilizzabile a breve. Aggiungiamo infine la gestione di Nzola e Holm (che potevano essere risparmiati nel match di Coppa Italia) e il risultato è una squadra scivolata ulteriormente in classifica. Mirco Giorgi