"Noi tutti abbiamo creduto nella ripartenza"

Di Gaudio spiega il vantaggio delle Aquile: "Ci siamo tenuti in forma individualmente. E adesso sotto con la preparazione di gruppo"

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Le qualità e l’entusiasmo dello specialista in promozioni Antonio Di Gaudio saranno un’arma in più per lo Spezia in questo rush finale: "I presupposti per andare in Serie A ci sono tutti".

Il vostro livello di forma dal punto di vista aerobico?

"Siamo tutti allenati perché abbiamo lavorato in casa nei mesi del lockdown e sfruttato maggio per una preparazione individuale. Un vantaggio per noi, rispetto ad altre squadre che non credevano nella ripartenza e sono state ferme. È chiaro che gli allenamenti di gruppo sono un’altra cosa perché si riprende confidenza con la palla, le accelerazioni, i cambi di direzione, i contrasti. Il corpo ora è abituato alla corsa, meno all’impatto con la sfera, per questo le prime sedute sono più blande, per non incorrere in infortuni".

Il tempo però stringe, gl allenamenti collettivi saranno soprattutto di tattica e tecnica.

"È così, il 20 giugno è dietro l’angolo, bisognerà privilegiare l’aspetto tecnico-tattico, la parte aerobica è allenata. Ora sotto con il calcio e i tiri in porta".

Si tornerà a giocare quasi tre mesi dopo lo stop.

"Sarà tutto un altro campionato, chi avrà più forze e fame vincerà. Chi sarà più pronto con la testa avrà maggiore probabilità di vittoria finale. Angelozzi ci ha subito detto che saremmo dovuti entrare nell’ottica della ripartenza. E noi lo abbiamo preso in parola non staccando mai la spina".

Mancherà il pubblico del ‘Picco’, un handicap per voi.

"In effetti per noi può esserlo. Quando ho segnato il gol del due a uno contro la Cremonese ho provato una delle emozioni più grandi della mia carriera nel sentire quel boato. Per noi il pubblico spezzino è il dodicesimo uomo in campo, quando alzavo gli occhi verso la curva e puntavo l’uomo sapevo che lo avrei superato perché avevo dentro di me la forza di quella gente. Il calcio senza pubblico non trasmette adrenalina".

Lo Spezia è stato uno dei pochi club ad aver pagato gli stipendi di marzo e aprile.

"Per noi è un motivo di orgoglio e una fortuna avere una società che non ci ha fatto mancare nulla ed è stato anche il passo in più per mantenere la spina attaccata. Ora dobbiamo pensare a raggiungere l’obiettivo con le unghie e con i denti".

Lei che è uno specialista in promozioni, crede nel salto in A con i colori bianchi?

"Ho accettato lo Spezia per la rosa importante, il pubblico, il direttore, il mister. Mi sono subito calato nell’obiettivo di raggiungere la quarta promozione, i presupposti per andare in Serie A ci sono tutti, anche se non sarà facile".

Fabio Bernardini