Chi si aspettava altri arrivi e altre partenze in chiusura di calciomercato è rimasto tra il deluso e il perplesso. L’unica operazione dell’ultimo giorno è stata la cessione in prestito di Strelec, che è andato alla Reggina a giocarsi una carta importante in una squadra in piena lotta per la promozione in A. Un po’ poco, a nostro avviso, da chi ha appena incassato 25 milioni cash per Kiwior. Si è pensato che Wisniewski basti e avanzi per i centrali di difesa, a nostro avviso è azzardato avere quattro uomini per tre maglie, a meno che non si veda Ferrer come eventuale rincalzo d’emergenza, a prescindere dal valore del giovane polacco, che comunque non potrà essere lanciato allo sbaraglio. Un terzino in più sarebbe venuto buono: Reca e Holm rischiano di logorarsi precocemente, c’è solo il solito Ferrer dietro, in attesa di Bastoni, a meno che non si voglia considerare credibile Moutinho, peraltro anch’egli infortunato, che ha mostrato in pieno la sua attuale inadeguatezza. Mentre ci teniamo in squadra musi lunghi come Sala, mai utilizzato da Gotti nemmeno quando sarebbe servito, l’operazione verità che auspicavamo su Verde è stata fatta, seppur indirettamente. Che il fuoriclasse napoletano fosse entrato con scarso entusiasmo, per dirla con un eufemismo, in quel di Bologna, vedendosi scavalcato nelle gerarchie da Kovalenko e Maldini, due che non sarebbero degni di portargli la borsa, glielo si leggeva in faccia. Che mercoledì Macia e Verde abbiano parlato fitto, è un dato di fatto. La palla ora passa a Gotti: l’opera di ricucitura di Macia nei confronti di Verde deve essere stata convincente e rassicurante, evidentemente, altrimenti il giocatore se ne sarebbe andato sulla sirena di chiusura delle operazioni. Nel calcio ci sono leggi non scritte, una di queste dice che in un braccio di ferro tra l’allenatore e il giocatore più forte una società non parteggi per il tecnico: mai dimenticare l’esito del confronto Van Basten-Sacchi. La posizione di Gotti d’ora in avanti sarà valutata con attenzione: se il Verona dovesse ulteriormente farsi sotto, la navicella bianca entrerebbe in una fase di forti tempeste con esiti intuibili, da che calcio è calcio. Intanto la squadra va verso il match con il Napoli con una lunga serie di defezioni: Gyasi squalificato, Nzola, Bastoni, Moutinho, Kovalenko, Ekdal e Zurkowski infortunati, Zoet praticamente out fino a fine stagione. Ci sono 21 giocatori, compresi i ragazzini, tra cui 3 portieri. Sarebbe stata proibitiva anche al completo, ma ci si aspetta comunque una prestazione da squadra che vuole la salvezza con tutte le sue forze. Shomurodov sarà sicuramente gettato nella mischia, da lui ci si aspetta molto da qui alla fine. Perso per perso, una coppia di attacco formata dall’uzbeko e da Verde almeno darebbe qualche grattacapo ai fenomeni in maglia azzurra e al loro grande direttore d’orchestra Luciano Spalletti. Mirco Giorgi