Lo Spezia entra in campo con il vitello in pancia, si mette in trincea e lascia l’iniziativa all’Empoli. Alla prima sortita seria prende un jolly gigantesco, rigore ed espulsione. Verde lo sbaglia, ciononostante trova un arbitro coraggioso che glielo fa ribattere e lui, con altrettanto coraggio, stavolta batte il portiere. Non contento, Verde trova un gol alla Maradona e chiude i giochi, almeno apparentemente. Invece Gotti inanella una serie di errori, uno più grave dell’altro, e l’Empoli alla fine ringrazia per un pareggio che non fa una piega. Guai ai vinti, diceva Brenno, che se fosse vissuto ai tempi del football sarebbe stato senz’altro un tecnico d’assalto. Primo errore: all’intervallo non toglie l’ammonito Esposito, che per ora non sta giustificando la grossa cifra spesa dalla societài, per inserire subito l’esperto Ekdal. Esposito, quasi inesorabilmente, si prende il secondo giallo. Secondo errore, il più grave in assoluto: toglie Verde in totale fiducia per Ekdal. Una mossa, due conseguenze: infonde coraggio all’Empoli, togliendogli dai piedi l’uomo che avrebbe potuto punirlo in ogni istante, regala altrettanta paura ai suoi, che da quel momento si mettono dietro in un catenaccio orripilante a uomini pari, alla ’fin che la barca va’. Terzo errore: entra Holm, in condizioni palesemente precarie, e da quella fascia l’Empoli va a nozze, anche se l’errore (grave) che riapre i giochi è di quel Wisniewski che fino a quel momento era stato uno dei migliori. Quarto errore: non sfrutta la panchina fino in fondo. La freschezza dei cinque cambi empolesi mette lo Spezia all’angolo ed è inevitabile che prima o poi il gol arrivi. Ma Ferrer cosa ha fatto di male? Chiediamo per un amico… Mirco Giorgi