Motta dà l’idea di saper lavorare bene con i giovani

Meglio di così non si poteva cominciare. Nello scenario peggiore (caldo assurdo, campo irregolare e soprattutto senza amichevoli nelle gambe) lo Spezia porta a casa il passaggio del turno lasciando intravedere un’idea di gioco beneaugurante. È Ferragosto, mai come oggi i giudizi sono scritti sulla sabbia, ma qualche bel segnale si è visto. Sono arrivati almeno quattro ottimi giocatori: se per Amian, Colley e Kovalenko le loro referenze facevano presagire buone sensazioni, la vera sorpresa in positivo è stato il greco Dimitris Nikolaou, arrivato tra le perplessità di tanti anche perché contropartita del buon Ismajli. Non si possono fare paragoni tra i due, che interpretano lo stesso ruolo in modo completamente diverso: più difensore puro il nazionale albanese, Nikolaou invece imposta da dietro e mostra un gran tiro da fuori che non vedevamo da tempo da queste parti. È stato bello ritrovare alcune certezze: Zoet, che pare aver vinto il Thiago-ballottaggio per la porta; Maggiore, sempre più anima di questa squadra; Erlic, purtroppo all’ultima stagione in maglia bianca prima di spiccare il volo verso le vette europee passando per Sassuolo. E Verde ha sempre il coniglio nel cappello del prestigiatore. Bene Ferrer in un ruolo non suo, mentre appaiono ancora acerbi Mraz e Hristov, ma cresceranno, a patto di non essere mandati allo sbaraglio. Adesso si entra nel vivo del mercato e della stagione, Pecini è chiamato alle ultime e decisive scelte, con un occhio all’esperienza. Se arriveranno gli uomini giusti, quest’anno potremmo vedere uno Spezia pimpante, con un tecnico che ha in testa un bel calcio e che dà l’idea di saper lavorare bene con i giovani.

Mirco Giorgi