Lo Spezia è terzo da solo

Battuto il Livorno senza problemi Decide Mastinu a inizio ripresa

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Livorno

0

Spezia

1

Primo tempo 0-0

LIVORNO: Plizzari,Boben, Coppola, Bogdan; Morelli, Del Prato, Luci (37’ st Trovato), Awua, Seck; Murilo (21’ st Ruggiero), Pallecchi (10’ st Braken). A disposizione Neri, Ricci, Marie, Porcino, Fremura, Nunziatini, Pecchia, Bellandi, Haoudi. Allenatore Filippini.

SPEZIA (4-3-3): Scuffet; Ferrer, Erlic, Terzi, Vitale (43’ st Bastoni); Bartolomei, Acampora (24’ st Mora), Maggiore; Mastinu, Gudjohnsen, Gyasi (43’ st Ragusa). A disposizione Krapikas, Desjardins, Ramos, Vignali, Marchizza. Allenatore Italiano.

Arbitro: Amabile di Vicenza (assistenti Sechi di Sassari e Perrotti di Campobasso; quarto ufficiale Prontera di Bologna) Marcatore: 4’ st Mastinu.

Note: gara giocata a porte chiuse. Espulso al 18’ st Coppola. Ammoniti Luci, Acampora. Angoli 9-0 per lo Spezia. Recuperi: 0’ pt e 4’ st.

LIVORNO – Contava solo vincere, e all’Ardenza arriva una vittoria, risicata ma fondamentale: con una punizione di Mastinu lo Spezia batte il Livorno ed è terzo in classifica, superando il Pordenone e aumentando a quattro i punti di vantaggio sulla quinta piazza, occupata dal Cittadella. Al Picchi, le Aquile confermano la tradizione recente che le vuole sempre vincenti, ma i tre punti arrivano al termine di una partita complicata, contro un avversario che ha praticamente smesso di giocare già dal fischio di inizio, pensando per lo più solo a proteggere Plizzari. Formazione obbligata per mister Italiano, che tra squalifiche e infortuni rimanda nella mischia dall’inizio (e dopo mesi) l’islandese Gudjohnsen e conferma Acampora in cabina di regia. Il primo tempo fila via liscio, con il timido assedio dei bianchi che non porta reti. Il possesso palla pressoché continuo è reso nullo sia dalla manovra troppo compassata dei bianchi, che non trovano fraseggio e velocità, sia dall’atteggiamento del Livorno, che spesso nella sua tre quarti ne mette addirittura nove davanti a Plizzari. Così la prima occasione per i bianchi arriva qualche secondo prima che scocchi la mezzora di gioco, con Mastinu ben lanciato da Gudjohnsen che prova a sorprendere senza fortuna Plizzari in uscita disperata, mentre il primo tiro nello specchio è al minuto 33, ed è un’incornata di Gudjohnsen. Troppo poco per chi ha necessità di prendersi i tre punti contro una squadra già retrocessa.

Mister Italiano si sbraccia, vorrebbe più intraprendenza sulle corsie esterne da Vitale e Ferrer per scardinare il fortino amaranto, ma arriva solo un tiro del terzino spagnolo, al minuto 41, che non inquadra la porta. Ci vuole un altro Spezia, e magari un episodio favorevole. Che arriva a quattro minuti dall’inizio della ripresa. Luci tocca col braccio un traversone di Mastinu, e sulla punizione dello stesso mancino sardo, calciata poco fuori il vertice destro dell’area, la palla trova la leggera deviazione di Morelli e si insacca nell’angolo alla destra di Plizzari. Il gol dà maggiore fiducia, e Mastinu è ancora protagonista all’8, quando sull’invenzione di Maggiore aggancia una palla in area, aggira Plizzari ma non trova la porta. L’espulsione di Coppola, al minuto 18’ per un pugno al volto di Gudjohnsen, facilita le cose e toglie definitivamente ogni pressione alla truppa bianca, che gioca senza patemi senza però riuscire a trovare il gol del raddoppio. Lo Spezia chiude al piccolo trotto, con la mente già alla sfida di venerdì al Picco contro il Venezia: inutile dire che serve un’altra vittoria.

Matteo Marcello