Ci siamo arrivati. Era già accaduto la scorsa stagione ed eccoci di nuovo allo stesso punto. Lo Spezia è la squadra di serie A che ha subìto più rigori contro. Sono 6 in 14 partite, quasi uno ogni due, di cui gli ultimi per falli di mano che fanno quantomeno discutere. Prima lo Spezia divideva il primato con Bologna e Lazio, che ne hanno subìti 5, ma con il rigore di domenica che ha deciso la partita al ’Picco’ contro i felsinei, ora le Aquile hanno un primato di cui avrebbero fatto volentieri a meno. Dei 6 rigori solo uno non è stato realizzato, quello che Zoet ha parato ad Immobile, ma è meglio dimenticare quella partita. Gli esperti fanno notare che il gesto di Nzola in barriera era punibile perché ha alzato un po’ il gomito sopra la testa e l’arbitro, che era lì vicino, non ha avuto dubbi, senza neppure vedere le immagini. Noi continuiamo a pensare che finché si daranno certi rigori, il gioco del calcio è finito. Come si fa a punire un gesto che mira esclusivamente a proteggersi il volto e non ad aumentare il volume del corpo? Stesso discorso per Sala a Bergamo, che dopo aver messo diligentemente le mani dietro la schiena, in caduta ha toccato col braccio il pallone che prima aveva colpito un’altra parte del suo corpo. Aggiungiamo poi che lo Spezia è la squadra di serie A che non ha ancora avuto rigori a favore, primato questo condiviso con il Torino. E non dobbiamo ’abbozzare’, perché ci sono stati episodi dubbi che hanno penalizzato le Aquile. Contro il Bologna la caduta di Nzola in area nella ’morsa’ tra Theate e Medel: le mani di quest’ultimo spingono inequivocabilmente l’attaccante angolano.
Massimo Benedetti