Lo Spezia disegnato da Gotti si è trovato a comandare il gioco

Un grandissimo Spezia vince in maniera ancora più larga di quanto non dica il risultato e mette un grosso mattone sulla strada della salvezza, scavalca il Sassuolo ed eguaglia i punti con cui Italiano aveva girato due anni fa, con ancora una gara da giocare. Il Torino paga un po’di appagamento e forse anche un po’ di presunzione, schierando dall’inizio ben dieci su undici impegnati mercoledì contro il Milan. Il calcio di oggi non consente di ripetere prestazioni super così ravvicinate, a meno che tu non abbia una panchina lunga. E così sin dai primi minuti la partita si è incanalata nei binari preferiti da Gotti e dalle migliaia di followers del gruppo Facebook "Luca Gotti reacts": Spezia dietro a controllare, montando una guardia spietata sul terzetto avanzato granata e a centrocampo, pronto a recuperare palloni e a rilanciare. I giocatori specifici di cui aveva parlato Gotti alla vigilia si sono rivelati molto importanti: Agudelo col suo lavoro di pressing alto ha impedito al Toro ogni ragionamento a testa alta, Caldara ha dato tranquillità e solidità al reparto, annullando Sanabria e rendendo tutto molto più semplice. Contrastando e ripartendo, col passare dei minuti lo Spezia si è ritrovato a comandare il gioco e il gol di Nzola, pur arrivato su un rigore un po’ rocambolesco per quanto ineccepibile, in realtà era nell’aria da un po’. Se proprio si deve imputare qualcosa a una squadra che forse ha disputato una delle migliori prestazioni esterne di tutta la sua storia in A è il non aver ucciso la partita. La traversa del solito immenso Gyasi è ancora lì che trema, ma alla fine va bene anche così, col Drago sempre presente quando serve. E don Luca ha suonato le campane della chiesa di San Giovanni e Agostino per la vittoria delle Aquile.

Mirco Giorgi