La sconfitta non sminuisce la grande impresa

Il Napoli sblocca subito il risultato con Politano, poi la sospensione per gli incidenti, lo Spezia si ritrova soltanto nel secondo tempo

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Spezia

0

Napoli

3

Primo tempo 0-3

SPEZIA (4-2-3-1): Provedel (17’ st Zovko); Amian, Erlic (35’ st Bertola), Nikolaou, Ferrer; Maggiore (28’ st Maggiore), Kiwior; Verde, Agudelo (28’ st Salcedo), Antiste (17’ st Kovalenko); Manaj. A disp. Bourabia, Sala, Podgoreanu, Nzola, Sher, Strelec. All. Motta.

NAPOLI (4-2-3-1): Meret (35’ st Marfella), Zanoli, Koulibaly, Juan Jesus, Ghoulam; Demme (35’ st Demme), Lobotka; Politano (23’ st Insigne), Zielinsky (23’ st Mertens), Elmas; Petagna (23’ st Osimhen). A disp. Ospina, Malcuit, Mario Rui, Fabian Ruiz, Rrhamani, Di Lorenzo. All. Spalletti.

Arbitro: Marchetti di Ostia Lido (assistenti Di Monte di Chieti e Trinchieri di Milano, quarto uomo Robilotta di Sala Consiliare; Var Banti di Livorno, Avar Ghersini di Genova).

Marcatori: 4’ pt Politano, 25’ pt Zielinsky, 36’ pt Demme.

Note: spettatori paganti 7.020 (incasso di 175.900 euro) e 3.395 abbonati. Ammoniti Manaj, Politano, Ghoulam. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 10-1. In fuorigioco 2-0. Angoli 4-2. Recupero 10’ pt e 0’ st.

LA SPEZIA – Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? Scegliamo la via della sensibilità, le parole di Gianni Rodari e di guardare con gli occhi dei più piccoli una partita, quella tra Spezia e Napoli, che ha lasciato poche sensazioni calcistiche. Molte emozioni contrastanti, quelle sì. La conclusione in festa, dopo il triplice fischio, è l’immagine che occorre imprimere bene nella mente dei bambini: dopo uno 0-3 che cristallizza gli aquilotti al 16° posto (con 36 punti) tanti baby tifosi (e qualche ‘infiltrato’ poco gradito) fra i calciatori in campo, tra selfie e cori in una Serie A da ritrovare con gioia pure il prossimo anno. Serve anche quel momento per distendere la tensione tra le tifoserie. Almeno per un attimo, prima degli strascichi nelle strade. C’è chi cercherà colpevoli, aggressori e aggrediti, ma rivedere le scene che sanno tanto Serie C degli anni ormai accantonati, ci riporta bambini o poco più e ci fa pensare, come sia comunque tutto sbagliato. A prescindere. E non c’entra nulla nemmeno l’euforia eo la disperazione – nelle parti – perché il Napoli passa in vantaggio dopo una manciata di minuti, con Politano che si accentra e fa secchi i centrali infilando Provedel.

Dal 12’ al 24’, però, non si gioca per gli scontri in curva Piscina: succede di tutto, con supporter in campo, lanci reciproci di fumogeni e botte. L’arbitro interrompe il match chiamato a gran voce dai calciatori, visto che evidentemente nessuna delle altre componenti (sala Var, quarto uomo, assistenti) ha sussurrato qualcosa al suo auricolare. Non ha sospeso la partita Marchetti. Non se l’è sentita? Sarebbe stato un segnale forte, da dare a tutte le società (e non solo). Nella gara dove il Napoli lascia fuori a metà ripresa gli elementi stellari, Thiago Motta, per lo squalificato Gyasi, ci riprova con Antiste (ancora deludente) e sostituisce Reca con Ferrer, nuovamente protagonista coi suoi cross. Il risultato viene fissato tutto nel primo tempo e proprio da un errore del diciannovenne attaccante francese, che non rilancia il pallone (si becca poi una strigliata da Erlic, uscito più avanti con standing ovation) raddoppia Zielinsky. Il tris è di Demme che palleggia troppo facilmente in area con Petagna. Con la punizione di Verde che Meret tocca in corner e il colpo di testa di Erlic fuori da buona posizione, si arriva all’intervallo da cui rientra uno Spezia più aggressivo e un Napoli più pacato. Grande protagonista Manaj (nel primo tempo un gol annullato per offside), che si lamenta per un contatto in area con Juan Jesus in avvio e poi spreca calciando alto e sulla traversa, sugli inneschi di Kovalenko e Verde, mentre Salcedo di testa mette a dura prova i riflessi di Marfella. Molti bambini non dimenticheranno quanto hanno visto, agli adulti, quelli savi, il compito di insegnare loro cosa sia davvero lo sport.

Marco Magi