La rimpatriata della mitica squadra del 1986

Una serata speciale per i protagonisti della storica promozione in C1. Carpanesi: "Un gruppo fantastico"

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Un amore così grande. Trentasei anni dopo, i componenti della mitica squadra che vinse il campionato di Serie C2 nella stagione 1985-86, si sono ritrovati a Massa, a casa di Cesare Carmassi, per una splendida rimpatriata nel nome dei simboli aquilotti. A guidare la truppa, immancabile, il mitico ‘maestro’ Sergio Carpanesi, probabilmente il tecnico più amato di sempre in riva al Golfo per le sue grandi capacità tecniche, le sue qualità umane e la sua spezzinità. Presenti, poi, provenienti da ogni parte d’Italia: Mauro Marchisio, Maurizio Rollandi, Rosangelo Colombo, Renato Dainese, Alberto Boggio, Francesco Fazio, Cesare Carmassi, Bepi Pillon, Luciano Battiston, Giuseppe Bandoni, Sergio Ferretti, Andrea Telesio, Marco Tarasconi. Non sono riusciti a partecipare all’evento, ma hanno comunque fatto pervenire i loro saluti il grande ex capitano Borgo, Brilli, Palazzese, Ricci e Cornetto. Una splendida serata vissuta nel ricordo di un’impresa straordinaria e romantica, di un calcio che non c’è più ma di cui tutti sentono nostalgia. Questi straordinari uomini, senza una società e senza stipendi, non abbandonarono la nave quando questa stava affondando, restando a difendere i colori bianchi fino alla fine. Con l’aiuto dei tifosi, che si tassarono per finanziare le trasferte e comprare le maglie da gioco, i commoventi uomini di Carpanesi scrissero una pagina incredibile di storia, ottenendo la promozione in C1, ma soprattutto conquistando l’affetto perenne di una città per l’attaccamento dimostrato. Che è poi quello che conta di più. Nel calcio attuale, dove le ambizioni personali prevalgono sui sentimenti, una storia simile sarebbe difficilmente ripetibile, con buona pace dei tantissimi tifosi che a questo sport attribuiscono ancora una visione romantica. "Una squadra irripetibile per comportamenti, per la disponibilità e la voglia di migliorarsi", ha affermato Sergio Carpanesi.

"Lo Spezia del passato - ha replicato Alberto Boggio - è un ricordo indelebile e una storia ineguagliabile, animata da un grande cuore di tutti i ragazzi che rimasero fedeli ancorché svincolati. Lo Spezia attuale è una squadra che ha fatto cose incredibili regalando la Serie A alla città, quindi resterà per sempre nei cuori di tutti i tifosi. Tutte e due le squadre devono essere paragonate allo stesso modo per attaccamento alla tifoseria e alla città". Parole esplicite quelle di Mauro Marchisio: "Tutti noi continuiamo a volerci un bene dell’anima. Il pubblico aquilotto è il collante dello Spezia di ieri e di oggi, quello che ti porta ad avere una fede e un attaccamento alla maglia bianca clamorosi. L’affetto dei tifosi lo abbiamo vissuto noi, lo hanno avuto i ragazzi che hanno vinto la Serie B e si sono salvati in A. La gente di Spezia è il dodicesimo uomo in campo che molte squadre non hanno. Forza Aquile, sempre!".

Fabio Bernardini