Italiano: "Bella prestazione, peccato il risultato"

Arrabbiato o contento? Questo è il dilemma che attanaglia Vincenzo Italiano alla fine di Parma-Spezia. Mister, cosa serviva per tornare dal ‘Tardini’ con 3 punti? "Più concretezza. Ottenuto il doppio vantaggio, con un pizzico di fortuna e una migliore gestione, avremmo ottenuto la vittoria. I ragazzi lo sanno, sono incavolato. E pure loro, a cui faccio comunque i complimenti per la prestazione, lo sono". Un finale da... neopromossa? "Deficit di personalità, la stanchezza e la voglia dell’avversario che ha tentato di metterti in difficoltà con quei palloni lunghi su Cornelius o quelle palle prolungate dove potevamo arrivare meglio. Mi dispiace perché arrivi al 91’, più volte sfiori il colpo del definitivo ko e esci dallo stadio con un pareggio". Cosa vorrebbe vedere ancora? "Più dimestichezza nel lavorare con la palla ai piedi, cercando alle volte il portiere, ma non regalarla all’avversario, che in squadra ha gente come Gervinho, Kucka, Karamoh e Cornelius". Una settimana particolare? "Molto complicata, di grande difficoltà, ma nonostante tutto i ragazzi sono stati bravi. Avevamo dei 2002 e 2001 in campo. Dobbiamo crescere in fretta, questa categoria ha bisogno di una certa malizia". Adesso i giocatori impiegati sono diventati 28. Il suo segreto? "Sono felice di coinvolgere tutti nel progetto. Quando vieni chiamato in causa, così, puoi farti trovare pronto. E il campo lo dimostra. Tutti sanno che, prima o poi, ci sarà l’opportunità di giocare e questo ti aiuta a lavorare bene". Il suo gioco piace. Essere offensivo è nel suo Dna? "Il fatto di essere stato, da giocatore, un centrocampista che non amava difendere mi ha lasciato qualcosa. Difendersi ad oltranza, come negli ultimi 10 minuti a Parma, non è utile". E contro la Juve come giocherete? "Creando il più possibile e concedendo il meno che potremo". Le parate di Ivan Provedel hanno salvato più volte lo Spezia. "Stiamo tutti rosicando – dichiara il portiere – dopo aver creato e sprecato tanto, il risultato giusto era solo la vittoria".

Marco Magi