Hart, vincitore del Giro d’Italia trionfò al Lunigiana nel 2013

Si ricorda l’arrivo in solitaria a Castelnuovo Magra nella prima tappa della rassegna organizzata dall’Uc Casano

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La scuola del Lunigiana non si smentisce. La qualità della corsa ciclistica giovanile non è mai stata messa in discussione ma per rafforzare nuovamente il ruolo di portafortuna della rassegna organizzata dall’Uc Casano basta dare un’occhiata ai risultati delle due tra le piu’ importanti manifestazioni mondiali professionistiche a tappe: Giro d’Italia e Tour de France. In entrambe le competizioni, e per la prima volta nella storia, i vincitori sono stati due corridori che in passato hanno vinto il Giro della Lunigiana. E all’appuntamento poteva sicuramente esserci anche Remco Evenepoel se non si fosse infortunato al Giro di Lombardia dove era arrivato in forma splendida. Insomma quest’anno il Giro della Lunigiana non si è disputato a causa dell’emergenza sanitaria ma il suo nome è stato ricordato nell’ambiente. Dopo il successo al Tour de France firmato da Tadej Pogacar è arrivato quello di Geoghegan Hart al Giro d’Italia. L’edizione numero 103 della corsa rosa, seppur tra tante difficoltà e non poche polemiche, ha visto trionfare nell’emozionante finale Hart che nel 2013 si è imposto al Giro della Lunigiana. Si ricorda l’arrivo in solitaria a Castelnuovo Magra nella prima tappa che gli ha consentito di indossare la maglia verde difesa con due secondi posti. Lo sloveno Pogacar e l’inglese Hart si aggiungono all’elenco dei vincitori del Giro e Tour con trascorsi di gloria al Lunigiana già formato da Franco Chioccioli, Gilberto Simoni, Damiano Cunego, Danilo Di Luca e Vincenzo Nibali. "Una bella soddisfazione anche per noi - hanno voluto ribadire i dirigenti del Giro della Lunigiana - perchè conferma l’importanza di una competizione giovanile di qualità per creare i presupposti per il futuro professionistico degli atleti. Ecco perchè il nostro gioiello può essere riconosciuta come la piu’ importante gara a tappe a livello mondiale, un vero patrimonio internazionale del ciclismo".

Massimo Merluzzi