Troppo forte la capolista per uno Spezia così decimato, che comunque per mezza gara è stato quanto meno dignitoso, più biasimo per certi cori sentiti dagli spalti: questo il commento in sintesi sulla stampa nazionale di Spezia-Napoli. E’ La Gazzetta dello Sport, con Fabio Bianchi, a dilungarsi maggiormente sugli Aquilotti. "Lo Spezia dimezzato (terza sconfitta di fila) non sfigura, come i suoi tifosi dai cori beceri. Il risultato lo castiga oltre misura. Paga errori individuali". E più avanti "uno Spezia con le stampelle (fuori 9 giocatori), come il suo allenatore operato all’anca, che ha provato comunque a metter in difficoltà i primi della classe. E’ stato basso, facendo densità sulla propria trequarti per non concedere spazi per le volate o i triangoli da play station del Napoli. E cercando avventure in ripartenza sfruttando il nuovo arrivato, Shomurodov. Per un tempo c’è riuscito". Piuttosto telegrafico invece Armando Napoletano, su Tuttosport, dove con riferimento al rigore si legge che "qui lo Spezia, che non ha punte, con Shomurodov alla prima, si imbarca". Un po’ più analitico il Corriere dello Sport-Stadio, su cui Antonio Giordano dice che "Lo Spezia crolla fisicamente e mentalmente, viene demolito per stanchezza e dopo aver resistito 46’ andando al di là delle proprie umane possibilità, vacilla ripetutamente". Passando ai quotidiani politici solo un accenno e indiretto alle Aquile su La Stampa, ove Andrea Melli riferendosi al penalty sostiene che "sblocca dal dischetto una gara che avrebbe potuto assumere i contorni di una trappola". Qualche parola di più sul Corsera che tramite Ciro Troise riferisce che il Napoli "ha fatto fatica a far circolare il pallone in maniera rapida proprio per la compattezza e l’applicazione dello Spezia a livello difensivo". Da parte sua la Repubblica sostiene, attraverso Marco Azzi, che "Lo Spezia aveva infatti contenuto per tutto il primo tempo gli assalti del Napoli e si era arreso solo in avvio di ripresa". Andrea Catalani