Candela Marcuzzi, dall'Argentina al Carispezia Lerici Sport

Arriva dall'Argentina la nuova giocatrice del Carispezia Lerici Sport: si chiama Candela Marcuzzi ed è innamorata della pallanuoto

Candela Marcuzzi, il nuovo acquisto del Lerici Sport

Candela Marcuzzi, il nuovo acquisto del Lerici Sport

Non capita tutti i giorni di incontrare una persona così determinata.

Lerici, 26 febbraio 2019 - L’aspetto è dolce, ma la grinta e la volontà sono di ferro: non capita tutti i giorni di incontrare una persona così determinata. Candela Marcuzzi, nuovo acquisto del Carispezia Lerici Sport per la stagione di serie A2 2018/2019, nonostante abbia da poco compiuto diciotto anni, ha le idee ben chiare sul suo futuro e sul suo amore per la pallanuoto. Non sembra un caso che si presenti alla corte di Alessandro Sammartano con un curriculum di tutto rispetto, a partire dalle esperienze con la Nazionale Argentina giovanile e maggiore. “Sono entrata come riserva, ero la più piccola di tutti, e poi mi hanno chiamata come titolare: per me è un risultato grandissimo. Oltre alle esperienze con le due rappresentative, ho vinto per sei volte il campionato di club” racconta nel suo spagnolo infarcito di tante parole italiane.

Cosa significa per te giocare nel nostro paese?

“Mi piacerebbe fare molti anni qui, sogno una squadra di A1 ai massimi livelli; la mia prima esperienza qui è stato uno stage con l’attuale tecnico della Roma Marco Capanna. Se possibile, vorrei restare a Lerici parecchio: siamo davvero ben allenate. Mi avevano proposto anche la Spagna, ma ho scelto l’Italia, di cui voglio anche imparare la lingua”.

Qual è la tua settimana-tipo?

“Sono arrivata da un mese e mezzo, ci alleniamo da lunedì a sabato, la domenica giochiamo. 2 giorni alla settimana faccio due sessioni, anche in palestra, e mi alleno anche nel mio giorno libero: non esiste il riposo, perché mentre stai ferma, le altre si alleneranno e diventeranno ancora più forti. Nel tempo che rimane, sono istruttrice dei piccoli dagli 8 ai 14 anni."        

Per avvicinarti alla pallanuoto hai fatto tanti sacrifici.

“Vengo da Esperanza, un paesino dove c’era solo una piscina piccola in cui far nuoto; per allenarmi con la mia squadra, facevo 3 ore di bus all’andata e 3 al ritorno: i sacrifici sono stati una costante. Prima nuotavo e questo mi ha resa molto forte di testa. Devo ringraziare la mia famiglia: ho sei fratelli, e nonostante questo, hanno sempre pagato le spese per farmi giocare, comprese quelle della Nazionale, che da noi vengono sostenute dagli atleti e non dalla Federazione”.  

Come sta andando a Lerici?

“Siamo una squadra forte e ben allenata, anche se giochiamo con ragazze forti e dal fisico più potente; affrontiamo ogni partita al meglio e sappiamo di doverci migliorare: ogni partita è un’esperienza importante sia per la squadra che per il singolo. Per la prima volta sono allenata da una donna: Sara (Vivaldi, ndr) è molto attenta e corregge quando deve, inoltre, gioca con noi. Non ho dubbi: da grande voglio esser come lei”. 

Hai degli hobby?

"In realtà, la pallanuoto è anche quello: quando sono libera, guardo i video delle partite, e se proprio devo aver una distrazione, mi concedo una passeggiata sul bel lungomare di Lerici".   

Chiara Tenca

 

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