Lo Spezia patteggia una multa di 60mila euro

Non ci sarà alcun processo sportivo per l’indagine sulla presunta immigrazione clandestina dei calciatori provenienti dalla Nigeria

L’ex aquilotto David Okereke mercoledì in Champions League col Bruges

L’ex aquilotto David Okereke mercoledì in Champions League col Bruges

La Spezia, 8 novembre 2019 - Non ci sarà alcun processo, a livello sportivo, per lo Spezia Calcio in merito alla nota inchiesta sulla presunta immigrazione clandestina dei calciatori nigeriani. La società ha chiuso infatti la vicenda con la procura federale attraverso un «patteggiamento collaborativo», ossia l’accordo trovato fra accusa e difesa in merito all’inchiesta penale che lo scorso febbraio aveva condotto addirittura all’inibizione del presidente Stefano Chisoli, per poi arrivare invece all’archiviazione su richiesta dello stesso procuratore capo della Spezia Antonio Patrono. A livello sportivo, il primo atto è stato quello di trovare un accordo tra l’avvocato Eduardo Chiacchio, che ha tutelato gli interessi della società bianca, e la procura federale. Lo Spezia ha evitato il processo patteggiando la pena. Non con un’ammissione di colpa. Ma accettando una sanzione punitiva di 60mila euro e una squalifica per i vertici dell’epoca, l’amministratore delegato Luigi Micheli e il responsabile del settore giovanile Claudio Vinazzani. Entrambi dovranno scontare una squalifica di otto mesi e pagare una multa rispettivamente di 6mila euro e 14mila euro. Il secondo atto, invece, è stato l’avallo da parte della Figc.

L’accordo tra Spezia Calcio e procura federale è diventato infatti definitivo perché la Figc non ha sollevato alcuna obiezione. Se questo fosse accaduto, si poteva andare al processo, oppure l’accordo ritenuto non idoneo sarebbe stato rimandato alla procura federale per un inasprimento delle sanzioni. Cosa che invece non è successa e allora, sportivamente parlando, si può mettere la parola fine alla vicenda. Non così, invece, nella vicenda penale, dove comunque molti degli indagati sono usciti di scena. Anche lì i riflettori sono puntati su Luigi Micheli e Claudio Vinazzani, oltre a Renzo Gobbo e Roberto Sannino, tuttora indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, anche se per il momento nei loro confronti non è stato chiesto ancora alcun rinvio a giudizio. Indagine penale che comunque ha messo in chiaro come non siano le plusvalenze effettuate con la vendita dei calciatori nigeriani ad altre società professionistiche, ciò che interessa la procura. Come neppure la presunta irregolarità in relazione alle norme sportive sulle modalità di tesseramento degli stessi calciatori. Che poi non c’è. Lo Spezia Calcio chiuderà tutto pagando una sanzione di 60mila euro. Un po’ come aveva fatto il Prato che nel 2018 per un caso simile di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha patteggiato venti mesi di squalifica e una multa di 12mila euro per il presidente Paolo Toccafondi, otto mesi per Simone Storai e 20mila euro di multa e tre mesi per Alessio Vignoli oltre a 4mila euro di multa. Anche per alcuni casi accaduti all’estero, come ad esempio per il Chelsea e il Manchester City, c’è stata soltanto una pena pecuniaria.