Elezioni Liguria, la Regione fa i conti in casa. Il rimpasto è dietro l’angolo

Il governatore Toti: "Ragioneremo tutti insieme su sanità e altre deleghe". Vacanti i posti di Berrino e Cavo. Decisione attesa già nei prossimi 15 giorni

Il governatore della Liguria Giovanni Toti è deluso per i risultati di Noi Moderati

Il governatore della Liguria Giovanni Toti è deluso per i risultati di Noi Moderati

La Spezia, 27 settembre 2022 - La prima volta di Fratelli d’Italia, la bocciatura del progetto politico nazionale del governatore regionale, il risultato non certo esaltante raccolto da Lega e Forza Italia. E un rimpasto dietro l’angolo, destinato probabilmente a mutare gli equilibri interni alla coalizione. L’impatto delle politiche sulla Regione non sarà leggero: lo dicono i numeri, e lo confermano le dichiarazioni dei principali protagonisti delle urne. L’ascesa dei meloniani è stata travolgente: primo partito regionale, capace di attrarre il 24,4% del consenso degli elettori, e di trainare la coalizione oltre la soglia del 42% (42,3% alla Camera, 42,5% al Senato; ndr). Di contro, la flessione della Lega, l’arretramento di Forza Italia, il siluramento del piano politico del governatore Giovanni Toti: il Carroccio si ferma al 9,3%, Forza Italia non va oltre il 6,4%, ‘Noi Moderati’ raggiunge appena il 2,12%. Questo, in un quadro dove il centrosinistra arretra ancora: il Pd si consola col terzo migliore risultato d’Italia, il 22,5%, Verdi-Sinistra arriva al 4,3% e +Europa al 3,3%. I grillini arrivano al 12,7%, Azione e Italia Viva al 7,4%. L’elezione a Palazzo Madama dell’assessore ai trasporti, al turismo e al lavoro Gianni Berrino, e quella a Montecitorio dell’assessore alla formazione, istruzione e cultura Ilaria Cavo, porteranno al rimpasto. È lo stesso Toti ad annunciarlo. "Coglieremo l’occasione per un tagliando complessivo e cercheremo di rafforzare il più possibile non solo la qualità amministrativa della nostra giunta ma anche la coesione della coalizione con un coinvolgimento più ampio possibile. Ragioneremo tutti insieme sulla sanità e il resto delle deleghe".

Già , perché in ballo non ci sono solo le deleghe che saranno lasciate vacanti da Berrino e dalla Cavo, ma anche quella alla Sanità, oggi gestita dallo stesso presidente. "Ragioneremo tutti insieme in modo complessivo: ci sono i temi della sanità, della cultura, del lavoro e dei trasporti – ha detto Toti –. Verranno sostituiti solo gli assessori che escono, non ci saranno altri rimpasti. Gli equilibri politici saranno quelli, poi dagli approfondimenti con i partiti dipenderà la decisione se saranno persone strettamente di partito o d’area civica". Una decisione sarà presa già nelle prossime due settimane, ma se è praticamente certo che sarà un elemento di FdI ad accaparrarsi le deleghe di Berrino – si fanno i nomi del capogruppo in consiglio regionale Stefano Balleari e dell’ex vicesindaco di Genova Massimo Nicolò –, non è così sicuro che a ereditare le deleghe della Cavo possa essere un elemento vicino ai totiani. Remota, ma non del tutto tramontata, l’ipotesi di affidare l’assessorato alla sanità ad Andrea Costa.