Marcello Di Francesco, dal mondo sommerso all'Olimpo della fotografia

Ennesimo riconoscimento per lo spezzino Marcello Di Francesco, quotato fotografo subacqueo che mostra alle persone il fascino del mondo sommerso

Lo scatto "Bubbles" di Marcello Di Francesco, che ha ottenuto la menzione a Londra

Lo scatto "Bubbles" di Marcello Di Francesco, che ha ottenuto la menzione a Londra

La Spezia, 4 marzo 2019 - Ancora una soddisfazione: pochi giorni fa è arrivata per lui una menzione al premio Undewaters Photographer of the Year a Londra (la seconda dopo quella del 2015), grazie all’ennesimo e spettacolare scatto intitolato “Bubbles”, che ha realizzato sott’acqua. Si tratta dell’ultimo riconoscimento di una lunga serie – fra gli altri, i prestigiosi Sony Awards e il World Shootout - che lo spezzino Marcello Di Francesco ha ottenuto grazie ad un talento che come pochi sa raccontare il mare, la sua vita e i suoi angoli più nascosti e suggestivi. “Nasco come istruttore subacqueo e mi sono avvicinato alla fotografia subacquea che è diventata immediatamente una passione. Oggi organizzo corsi e viaggi e spedizioni fotografiche per gruppi, durante cui insegno a persone in arrivo da tutta Italia. Il prossimo sarà in Papua Nuova Guinea”.

Quali differenze ci sono dalla fotografia tradizionale? “Non si sa quali condizioni troveremo: visibilità e corrente cambiano in continuazione e i soggetti non sono fissi, magari spuntano e poi non li vedrai più. Ci sono tante variabili, soprattutto le bombole e la sicurezza: ci vuol la testa per scattare, ma anche tener d’occhio gli strumenti e i compagni”.  

Viaggiare è una costante. “Certamente. Cerco di fare tante esperienze in mari diversi con soggetti differenti: torno raramente nel solito posto”.

Quali sono stati gli incontri più emozionanti che hai fatto? “Sicuramente quelle con i grandi cetacei, come alla Réunion e Tonga, dove le megattere migrano e vanno a partorire: il primo mese i cuccioli non nuotano bene ed è facile fotografarli. Oppure, a Baia California in Messico, dove s’incontrano gli squali balena s'incontrano nella congiunzione fra Oceano Pacifico e Mar di Cortez”.  

Hai un punto di osservazione privilegiato: come trovi la salute dei nostri oceani? “Girando il mondo, vengo a contatto con tante realtà e non posso non notare inquinamento e cambiamento climatico. C’è un aumento di plastica in mare in Indonesia e nelle Filippine e il riscaldamento del mare tra Maldive, Indonesia, Malesia e Filippine lascia le barriere coralline in sofferenza”.

Quale messaggio vuoi dare con le tue foto? “Il mio compito è mettere alla portata di tutti le immagini di luoghi non accessibili ai più, farli innamorare del bello e prendere coscienza di queste problematiche. Nel mio piccolo, oltre a questo collaboro con Sea Shepherd: per ora sono volontario di terra, sogno di accompagnarli durante una missione e documentare con foto il loro lavoro di salvaguardia dei mari”.  

E che dire del nostro? “Mi immergo nei parchi marini di tutto il mondo e penso che qui si possano rendere i nostri più fruibili ai subacquei e che si possa far qualcosa per aumentare la cultura del mare e la conoscenza della biologia marina”. Chiara Tenca