Il Covid-19 scavalca anche i campanili ’vanto’ d’Italia

Divieti e concessioni: avanti in ordine sparso

La Spezia, 17 aprile 2020 - Talvolta è vero che ’piccolo è bello’ e talvolta è giusto provare un moto d’orgoglio nel descrivere l’Italia, agli stranieri, come il Paese dei mille borghi e dei mille campanili. Talvolta, appunto. Mica sempre. Non in tempi come questi, dove un filamento di Rna chiamato nuovo coronavirus, senza bisogno di Navigatore o Google maps, gira il mondo, insidioso e letale, col favore non della globalizzazione ma proprio dei ’localismi’ degli Stati. I quali ne hanno valutato e affrontato l’avanzata in ordine sparso e con poco o nessun coordinamento.

Che senso hanno, in questo quadro, i localismi all’interno di uno stesso Stato o addirittura all’interno di una stessa Regione, tra le varie Province? Peggio, in una stessa Provincia tra i vari Comuni, abbiano essi 100mila abitanti o meno di mille? Non hanno senso, possono essere pericolosi dal punto di vista del contenimento della pandemia da Sars Cov 2 e certo sono disorientanti per i cittadini già provati da oltre un mese di shutdown, disorientati da ordini e contrordini. Ricordate? ’State a casa ma potete fare attività motoria’; ’anzi, no: se abitate a Lerici e fate la corsetta in spiaggia, pur se in solitaria, siete untori’.

Ebbene, in questa ’fase 1’ in cui si è iniziato a pensare alla ’fase 2’ il caos è totale: Regione Liguria autorizza la piccola attività edilizia ma il Comune di Riomaggiore, per fare un esempio, ne prolunga il divieto; il Comune di Bolano impone l’uso della mascherina mentre la Regione e tutti gli altri comuni dello Spezzino non valutano questa opzione. Ancora, si può coltivare l’orto nel Comune limitrofo anche se è fuori Regione ma se l’orto l’avete ad Ameglia e siete di Vezzano diventa gita fuori porta e vi bastonano.

Più che il Paese dei campanili, sembra il Paese dei campanelli, quello dell’operetta di Carlo Lombardo.