Molo per yacht con i cassoni della Concordia

Il primo dei manufatti in acciaio, grandi come un edificio di 7 piani, sarà rimorchiato da Piombino a Porto Lotti l’8 giugno

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La Spezia, 30 maggio 2020 - Sarà pronto probabilmente in ottobre il nuovo molo per superyacht all’interno di Porto Lotti. Si tratterà di un’opera davvero innovativa: per realizzarlo, verranno riciclati alcuni dei 30 cassoni in acciaio che furono utilizzati per il rigalleggiamento della Costa Concordia, naufragata all’isola del Giglio il 13 gennaio 2012. Il primo dei cassoni, in deposito alla Piombino industrie marittime che li aveva acquistati, sarà trainato da un rimorchiatore verso il golfo, meteo permettendo, l’8 giugno. Il progetto di ampliamento a mare di Porto Lotti per l’aumento dei posti barca, di cui ’La Nazione’ aveva dato notizia in esclusiva nel giugno dell’anno scorso, ha avuto tutte le autorizzazioni. L’idea di utilizzare i cassoni per la posa di pontili galleggianti frangionda, al posto del palancolato a parete piena originariamente previsto, è firmata dai progettisti dello Studio Zacutti della Spezia, incaricati dalla Cantiere Lotti spa di viale San Bartolomeo. "Se tutto andrà come previsto – spiega l’ingegner Lorenzo Zacutti – ci vorrà un mese per la posa dei cassoni. Seguiranno la stabilizzazione e le altre opere. Speriamo di completare tutto in ottobre, ma lavoreremo dal mare e sul mare per cui le condizioni meteo potrebbero incidere". Le gigantesche strutture in acciao, da 400 tonnellate ciascuna, a Piombino sono state predisposte con attacchi e ancoraggi per il traino e la movimentazione. Un riutilizzo esempio di economia circolare: da manufatti abbandonati alla ruggine a base per nuovi pontili di attracco. Una volta arrivati a Porto Lotti, i cassoni saranno appoggiati al fondale – sul lato lungo 21,8 metri, l’altro misura 11,5 metri: un edificio di 7 piani – a una distanza di 3,8 metri l’uno all’altro per farne fondamenta del nuovo pontile galleggiante, lungo un centinaio di metri. Una volta posizionati verranno zavorrati con acqua per l’affondamento. Una soluzione migliorativa rispetto all’uso dei pali, che avrebbero interferito con il fondale. Inoltre, in caso di necessità, potranno essere rimessi in galleggiamento liberando la zona di mare. Il livellamento della superficie dei cassoni sarà fatto in calcestruzzo; gli elementi saranno separati tra loro e collegati con giunti mobili. I pontili emergeranno dall’acqua per circa 2 metri e la finitura sarà analoga a quella dei moli già esistenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA