Droni sul porto e anche sott’acqua. La Spezia investe sulla tecnologia

Gli strumenti saranno impiegati per il controllo della qualità dell’aria e per monitorare i dragaggi

Un drone subacqueo

Un drone subacqueo

La Spezia, 4 gennaio 2023 - Se fossero stati impiegati cinque anni fa per monitorare l’esecuzione dei dragaggi nel porto della Spezia si sarebbe capito subito che le ’gonne’ che dovevano contenere le dispersioni dei sedimenti non erano ben ancorate al fondo e si sarebbe potuto porre rimedio per tempo alle operazioni colabrodo, prima della moria dei mitili. Allora i droni subacquei erano oggetto di sperimentazione e mancò l’intuizione sulla fruizione delle loro potenzialità. L’ha colta il presidente dell’Autorità di sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva che, sulla rotta di avvicinamento alle nuove escavazioni per lo sviluppo dello scalo, ha messo in conto l’uso dei mezzi a controllo remoto sopra e sotto il livello del mare. All’impiego di quelli aerei ci aveva già pensato quando fu segretario generale dell’Authority a Trieste (2016-2020), ma allora l’orizzonte di azione rimase circoscritto alla security portuale, per la prevenzione degli attentati. Ora le prospettive d’uso sono ad ampio raggio: in cielo e sott’acqua, individuando nell’ambiente il contesto di tutela sul quale agire cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

Mario Sommariva, presidente dell’autorità portuale della Spezia
Mario Sommariva, presidente dell’autorità portuale della Spezia

"Intanto vogliamo raccogliere informazioni, effettuare dei test e capire se e come sia possibile modulare gli apparecchi ai fini dei controlli traguardando un’interazione virtuoso con le istituzioni più direttamente titolate, dalla Capitaneria di Porto alla Marina Marina, passando per le interlocuzioni con l’Enac per autorizzazioni da acquisire sugli spazi di volo" spiega Sommariva. Primo passo è quello della "progettazione per la fornitura di droni e del relativo servizio a fini principali di security" come scritto nel decreto di affidamento alla Itres, società, con sede a Casalecchio di Reno (BO), nata su iniziativa di generali in riserva dell’Esercito, selezionata per esplorare la nuova frontiera. Sul piano della tutela ambientale, connessa all’attività dei porti, quella spezzina sarebbe la prima esperienza in Italia. "Stiamo verificando all’estero. Anche per questo ci siamo rivolti ad una società specializzata. La stella polare è quella dell’innovazione, utile ad armonizzare il rapporto tra porto e città" spiega Sommariva.

Il tema caldo è quello dei fumi delle navi da crociera. I controlli effettuati dalle centraline dell’Arpal sulla qualità dell’aria risentono anche dell’inquinamento da traffico stradale e caldaie. Gli ambientalisti ’sparano’ sulle navi ma, allo stato degli atti e delle norme (che non prevedono controlli a camino), non si palesano relazioni soggettive di nesso causale. La Procura indaga. In futuro la comprensione del fenomeno potrebbe passare anche dai droni ’annusatori’, questione di configurazione: non solo occhi ma anche narici elettroniche.