I musicisti spezzini Porto e Pelosi infiammano il Museo del Novecento a Milano

Si chiama "Eidon" il brano di musica classica contemporanea con cui gli spezzini Paolo Porto e Roberto Pelosi hanno portato una ventata di innovazione al Museo del Novecento di Milano

Da sinistra, Roberto Pelosi e Paolo Porto

Da sinistra, Roberto Pelosi e Paolo Porto

Milano, 30 novembre 2018 - Milano, la metropoli più europea della nostra penisola, è in questi anni nel pieno del suo fervore culturale, fra arte, note, cinema, moda, sport e lavoro. Cade, quindi, nell’humus più fertile l’iniziativa della Simc, la Società italiana musica contemporanea, attiva dal 1923, chiamata “Risvegli di città”, che ha visto partecipare in uno dei poli culturali simbolo della vivacità meneghina due spezzini: Paolo Porto e Roberto Pelosi

. Sono stati loro a portare al Museo del Novecento in prima esecuzione assoluta “Eidon”, un brano eseguito in occasione del secondo ciclo della rassegna. Emozionati, orgogliosi, Porto – compositore – e Pelosi – esecutore, che commenta con un laconico "è stato bellissimo" questa parentesi prestigiosa - , hanno vissuto questa esperienza fuori dal comune, che unisce la contemporaneità delle espressioni musicali e figurative. C’era il maestoso e vibrante Quarto Stato di Pellizza da Volpedo a dare il benvenuto ai due musicisti del Golfo in trasferta lombarda, fino a farli arrivare alla Sala dedicata all’Arte povera al quarto piano dell’edificio con vista sul Duomo, dove è andato in scena questo esempio di “musica colta contemporanea di nicchia”, come la definisce Porto, compositore e pianista socio della Simc, di cui è presidente onorario Ennio Morricone.

Una rete, che s’interseca con altre analoghe a livello internazionale, promotrice di rassegne come questa: “Dura tutto l’anno e va avanti in sinergia con varie istituzioni ed arti performative: l’idea - continua Porto - è quella di sposare cultura e musica colta contemporanea; nel mese di aprile, ad esempio, un mio pezzo è stato eseguito a Bari e non nascondo che mi piacerebbe portare l’iniziativa anche alla Spezia, dove ci sarebbero strutture e vocazioni adatte ad ospitarla. Chissà che qualcosa non si muova”. Se Porto, che ha conseguito la laurea magistrale in composizione e pianoforte al Conservatorio della Spezia e si è perfezionato presso l’Universitat Mozarteum di Salisburgo, ha scritto le note di questo tributo ai linguaggi compositivi della contemporaneità, Pelosi – anch’egli formatosi al “Puccini”, dove ha terminato il corso di studi in chitarra – è risultato l’esecutore perfetto di questo brano elettrico live electronics e nastro magnetico, che prende il nome dal concetto greco di idea; con la sua chitarra e il suo tocco ha avuto l'abilità di rendere un suono su più dimensioni, contaminato da elettronica e distorsioni. Una gemma in mezzo ad altre nove che hanno composto le due parti del concerto: un impatto forte fra le note di piano, mandolino, sax baritono e contralto e fisarmonica.

Due spezzini, amici – “Roberto è straordinariamente bravo, ha eseguito con intelligenza le parti in autonomia previste: era la persona giusta per farlo” ha sottolineato Paolo - , stessa scuola, stesso conservatorio, stessa età, alla conquista della Gran Milan. A dimostrazione che di talenti ne sappiamo esportare. Ora, vedremo se qualcuno riuscirà ad esser profeta in casa propria.

Chiara Tenca