La scrittrice spezzina Fulvia Degl'Innocenti firma il suo centesimo libro

La spezzina Fulvia Degl'Innocenti dà alle stampe il suo volume numero 100. Specializzata in opere per ragazzi, racconta la sua passione per il mestiere di scrittrice.

La scrittrice e giornalista spezzina Fulvia Degl'Innocenti

La scrittrice e giornalista spezzina Fulvia Degl'Innocenti

La Spezia, 19 febbraio 2020 - Con il suo thriller ‘Sottovoce’, la scrittrice e giornalista spezzina Fulvia Degl’Innocenti arriva a quota 100 libri. Nelle sue pagine, vite di personaggi capaci di ispirare, fiabe, approfondimenti su temi d’attualità quali il bullismo, la memoria collettiva, la sicurezza stradale. Opere che le hanno permesso di ottenere riscontri lusinghieri da pubblico e critica aggiudicandosi,  fra gli altri, il Bancarellino nel 2011 con ‘La ragazza dell’Est’ e ottenendo secondi e terzi posti in altre edizioni del premio.   Il traguardo a due zeri è figlio di una passione che affianca ad articoli ed interviste realizzati per il settimanale Famiglia Cristiana.

 Scrive prevalentemente libri per ragazzi.

Salvo rarissime eccezioni, scrivo per bambini e giovani adulti, da fiabe a filastrocche a romanzi veri e propri. Sono stata assunta come giornalista al Giornalino, un settimanale per ragazzi. Ho incontrato l’editor Lodovica Cima, che mi ha chiamata a dirigere una collana e dopo il mio primo romanzo ‘La danza delle carote’, ho capito che ce la potevo fare. Oggi sono anche presidente dell’associazione editori per ragazzi.

Si sente più scrittrice o giornalista?

Sono giornalista in automatico: ogni mattina è il mio lavoro. Invece, mi invento scrittrice ogni giorno: ci metto tenacia, fantasia e dedico il mio tempo libero a quello.

Come sceglie i personaggi a cui dedica le sue pubblicazioni?

Negli ultimi anni mi sono concentrata sulle biografie, anche con albi illustrati. Fra i personaggi: Malala, Greta, Ilaria Alpi, Wangari, la madre degli alberi e Sandro Pertini. Ho voluto dedicarmi alla figura di quest’ultimo, in particolare, quando ho visto che il 24 febbraio sarà il trentennale dalla sua morte. Nessun ragazzo sa chi è: non rimane nella loro memoria, a differenza di quella dei genitori, che s’illuminano quando sentono parlare di lui. Quindi, ho pensato di far riscoprire ai giovani questo personaggio, che ha avuto una vita molto avventurosa e ha sempre difeso libertà e giustizia con una coerenza esemplare.

Spiccano molte figure femminili nelle sue opere. Perché?

Sono una donna e credo nella capacità femminile di incidere sulla realtà: tante di queste figure meritano di diventare modelli a cui ispirarsi: c’è addirittura chi ha sfiorato il Nobel, come Greta Thunberg e chi lo ha vinto, come Wangari Maathai, prima donna di colore a ricevere il premio per la pace e pioniera dei diritti femminili, figlia di un’analfabeta.

Quale metodo utilizza per le sue ricerche?

Si tratta di opere divulgative, non a carattere scientifico. Faccio ricerche online, leggo altre biografie, racconti e, quando possibile, consulto materiale di archivio: per Pertini, ad esempio, ho consultato quelli Rai e delle lettere.

Che rapporto ha con La Spezia?

Sono nata e ho fatto gli studi superiori qui, alle magistrali, poi mi sono trasferita a Milano per fare la giornalista: ho inseguito un sogno e una professione, quando mi sono resa conto che Spezia offriva a potenziali cronisti poco spazio mi sono iscritta alla scuola di giornalismo della Cattolica e sono andata avanti. Sono orgogliosa di esser spezzina e mi manca molto il mare qui, come a tanti che hanno lasciato la città.  

Chiara Tenca