Waterfront da ripensare fino all’ingresso dell’Arsenale

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Prima domanda

Credo innanzitutto che sia necessario studiare tutte le soluzioni possibili per modificare l’attuale impostazione data al waterfront, ripensandolo per sviluppo e funzioni, immaginando che vada da via San Cipriano alla porta dell’Arsenale di piazza Chiodo. M’immagino una soluzione organica, più simile al primo progetto Llavador, senza insediamenti residenziali. Per Calata Paita non servono vittorie simboliche, di Pirro, ma una restituzione completa e definitiva dell’intera area: le aree interessate vanno rapidamente sdemanializzate e trasferite nella disponibilità della città. L’obiettivo è evitare edificazioni che rispondano esclusivamente a logiche private e che ne pregiudichino il libero futuro utilizzo.

Seconda domanda

Il terminal di Panigaglia è un’eccellenza tecnologica a livello mondiale, e aumenterà sempre di più la sua rilevanza negli anni a venire, a prescindere dalle congiunture geopolitiche del momento. È necessario riflettere sulla disponibilità di nuovi moli anche alternativi a quelli attuali (penso in primis a quello liberato dalla centrale dell’Enel), e magari più spostati all’esterno rispetto alla diga foranea.