"Violenza sessuale su un anziano di 82 anni"

Telecamera piazzata dal figlio incastra il conoscente che, con l’uso dell’alcol, si era approfittato dell’uomo incapace e lo aveva derubato

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

La Spezia, 25 giugno 2022 - Fra gli elementi di prova a sostegno dell’accusa di violenza sessuale su persona incapace ci sono anche delle riprese filmate. Sono state effettuate dalle telecamere spia approntate in casa da un figlio scrupoloso per capacitarsi dello strano rapporto coltivato dall’anziano padre con un uomo di mezza età.

Fra le inchieste per violenza sessuale sviluppate dalla Procura della Repubblica quella che ieri ha portato al rinvio a giudizio dell’imputato, questa ha dell’incredibile per vari motivi, a cominciare dall’età della vittima: ha 82 anni. Si tratta di un uomo che soffre di un principio di Alzheimer: ha frequentemente vuoti di memoria e vive talvolta momenti di blanda percezione della realtà. Secondo l’accusa, in uno dei questi, complice l’induzione all’uso di alcol, è stato circuito da un uomo di 53 anni mosso da un duplice scopo: soddisfare le sue voglie sessuali, impossessarsi del denaro dell’anziano approfittando sul suo stato di inferiorità fisica e psichica. Il menage proibito sarebbe andato avanti qualche giorno, fino a quando il figlio dell’anziano, sospettando che il papà fosse oggetto di attenzioni da codice penale, incappando però nella negazione dei fatti da parte di quest’ultimo, è ricorso ad una telecamera spia per filmare quello che succedeva durante gli incontri con l’asserito ‘amico’. Alla vista delle riprese, la denuncia-querela per violenza sessuale aggravata.

L’anziano non sarebbe stato costretto a fare quello che ha fatto ma sicuramente, secondo l’accusa, è stato indotto a farlo per effetto dell’alcol. Le riprese documentano anche una mossa fulminea per impossessarsi del denaro dell’anziano nelle more del menage sessuale risoltosi, per le condizioni della vittima, in violenza. A supportare la tesi dell’anziano in balìa delle lusinghe dell’’amico’ c’è anche l’esito di una perizia psichiatria svolta dallo specialista Gabriele Rocca. Ieri il rinvio a giudizio disposto dal giudice Mario De Bellis su richiesta del pm Monica Burani. Il processo inizierà ad ottobre. A difendere l’imputato ci sarà l’avvocato Pierpaolo Tiepidino.