Violenza sessuale, ordine d’arresto per il militare egiziano

La Procura rilancia dopo la fuga-rimpatrio dell’indagato per violenza sessuale. La segnalazione intanto all’Interpol

Carabinieri in una foto di repertorio

Carabinieri in una foto di repertorio

La Spezia, 16 aprile 2021 - Con un mandato d’arresto la magistratura spezzina alza il tiro nell’indagine sul militare egiziano accusato di violenza sessuale ai danni della dipendente di un centro estetico del centro e dileguatosi prima della notifica dell’ordine di arresto ai domiciliari. Di quest’ultimo provvedimento, materializzatosi il 9 aprile, il marinaio - Mabrok Mohamed Mahmoud, 21 anni - aveva avuto sentore dopo l’identificazione-lampo operata dai carabinieri nell’hotel dove era alloggiato; avvenne il 26 marzo scorso a seguito del riconoscimento da parte della vittima il giorno dopo l’aggressione.

Ieri mattina il gip Mario De Bellis ha firmato l’ordine di custodia cautelare in carcere richiesto dal pm Alessandra Conforti. Il giovane militare dal 29 marzo scorso è in Egitto; lo aveva raggiunto con un volo aereo da Fiumicino. Un rimpatrio probabilmente a conoscenza del comandante della nave o forse indotto? La domanda non ha per ora risposta, ma ruota insieme alle altre già oggetto, come è noto, di un’interpellanza parlamentare.

L’effetto immediato dell’ordine di arresto è stata la sua divulgazione all’Interpol, con la possibilità, in caso di rintraccio dell’indagato, di un’esecuzione dello stesso nei paesi europei serviti dalla ’rete’ di collaborazione fra forze di polizia. Nessun effetto, però, in Egitto. Tuttalpiù, in caso di processo o all’esito della condanna dell’imputato, potrebbe essere chiesta estradizione, per il tramite del Ministero di Giustizia. Intanto la fregata Bernees sulla quale era imbarcato il marinaio – l’ex Emilio Bianchi, costruita per la Marina Militare ma venduta in corso d’opera all’Egitto con la gemella già arrivata a destinazione a fine dicembre - partita dalla Spezia il 10 aprile è già in porto ad Alessandria.

Sullo sfondo, intanto, i quesiti-pressing posti ai ministri dell’Interno, della Difesa e di Giustizia dall’onorevole Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, sulla volontà di acquisire "ogni elemento utile a verificare se siano stati commessi errori o sottovalutazioni da parte di chi aveva il compito di impedire che il militare egiziano, sospettato di essere l’autore di una tentata violenza sessuale e per questo indagato, potesse lasciare il nostro Paese poco prima che gli venisse notificata la misura cautelare degli arresti domiciliari". Il deputato vuole anche sapere dai ministri "se sia stato già tempestivamente avviato il procedimento di rogatoria internazionale diretto a richiedere l’estradizione dell’indagato" e se nella vicenda abbiamo svolto attività i servizi di informazione italiana.

Intanto la vittima dell’aggressione, assistita dall’avvocato Andrea Giorgi, studia eventuali mosse legali ma già palesa soddisfazione per la sparizione del militare-incubo dalla Spezia.