REDAZIONE LA SPEZIA

Borse anti-violenza per ricordare. Il logo è degli alunni dell’artistico

Coinvolti nel progetto la classe 2C, docenti e Auser

Sara Cecchini, dirigente dell'artistico (foto Frascatore)

La Spezia, 24 novembre 2018 – Una borsa di stoffa azzurra con sopra stampato il logo ispirato al tema della violenza sulle donne, declinato in tre diversi disegni, tutti di incredibile efficacia espressiva. Come la margherita, simbolo di fragilità e bellezza, privata di un petalo a rappresentare – ha spiegato Giulia Vitale, una delle ragazze che ha lavorato alla sua realizzazione – la violenza subita. È un messaggio di forza e impegno sociale quello venuto dagli alunni del liceo artistico Cardarelli, che ieri mattina nell’istituto di via Montepertico l’hanno presentato assieme alle donne dell’Auser, coinvolte nell’iniziativa. Il progetto ha visto protagonisti, in particolare, gli alunni della II C, con i quali ha collaborato anche una studentessa di V, Asia Montebello, con il coordinamento delle insegnanti Lara Berettieri (laboratorio artistico) e Franca Ferrari (discipline pittoriche). Sono stati i ragazzi a disegnare il logo stilizzato ispirato al tema della Giornata contro la violenza sulle donne, che il gruppo della Sartoria solidale del Favaro di Auser ha poi utilizzato nella cucitura delle borse.

Un progetto impegnativo, anche dal punto di vista ‘produttivo’, illustrato da Maria Giovanna Nevoli, presidente provinciale di Auser con la partecipazione di tutti i protagonisti: oltre ai ragazzi, le donne del laboratorio Alda, Luisa, Mirella, Giovanna, Clara e Silvia, che hanno lavorato sotto la guida della responsabile Milvia Manfredini. Un progetto, quello delle borse anti-violenza, sostenuto dalla dirigente del liceo artistico Sara Cecchini che ha parlato della scuola come palestra di democrazia e civiltà, tratteggiando il tema della violenza e del ruolo delle istituzioni scolastiche, chiamate a sensibilizzare le nuove generazioni.

«Quella borsa azzurra – ha aggiunto la preside Cecchini – che ci accompagna al mare o a fare la spesa, è lì a ricordare il valore del rispetto e della dignità della donna». A portare il saluto e l’adesione dell’amministrazione comunale è stata l’assessore alle Pari opportunità Giulia Giorgi mentre gli studenti Lorenzo Demedici, Lara Cialdini, Asia Montebello e Michelle Rossi hanno raccontato la loro esperienza di lavoro. A cui si è aggiunta quella di Alda, la «nonna sarta» che ha imparato a cucire senza però poter frequentare una vera e propria scuola d’arte, perché ai suoi tempi «era disdicevole per una donna». «Anche quella - ha sospirato Alda – fu a suo modo una violenza».

Franco Antola