Veterinario di parte vigila sulle operazioni

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Propulsori della soluzione salva-cinghiali e, fino all’ultimo, sospettosi di possibili colpi di mano o di fucile e anche di iniezioni narcotizzanti troppo spinte, col rischio di effetti letali. Così gli animalisti, dal primo all’ultimo (diciottesimo) giorno del presidio attorno al Parco della Maggiolina. Fra le pretese avanzate alle istituzioni, nel concerto delle intese fatte di dare e avere, quella del ruolo-San Tommaso: vedere e toccare per credere.

Ad indossare le vesti vigilanti, su mandato dalla Lav, è stato un veterinario di Genova, il dottor Pierluigi Castelli (nella foto), professionista di riferimento della Lega del cane.

Poco prima delle 10 è stato lui a varcare la porta del cancello e a rassicurare gli animalisti. "Sta andando tutto bene. Le sedazioni sono state effettuate sugli esemplari adulti. La cattura dei cuccioli è avvenuta con le reti".

Il tempo della puntualizzazione, è il dottore è stato richiamato dal dirigente della Lav Juri Bauttà, pallido in volto: "Venga, ci sono dei problemi...".

Durante le operazioni il cuore di un cucciolo ha ceduto. L’indiscrezione è trapelata dalla cancellata. Sgomento fra gli animalisti. Richiamo sprezzante al cronista, da parte di un attivista non rispettoso dei ruoli, a non divulgare voci incontrollate. Invece era tutto vero, come da conferma divulgata ufficialmente dalla Lav stessa, dure ore dopo. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso.