Val di Magra, 29 luglio 2021 - La crescita nell’ultimo decennio è stata notevole anche se i numeri non possono certamente competere con le grandi e tradizionali zone italiane del vino. Ma nella qualità anche i piccoli non temono certamente i confronti e infatti nel corso degli anni la produzione in Val di Magra è gradualmente aumentata, ha raggiunto la denominazione dell’eccellenza e i marchi che escono dalle cantine stanno ottenendo riscontri, premi e titoli anche oltre i confini. Però anche nella vallata del Vermentino si stanno facendo i conti con i numeri e qualche concessione ulteriore non guasterebbe.
Anzi il Consorzio che dal gennaio del 2020 riunisce i produttori dalle colline di Luni fino a quelle di Levanto sta cercando di spingere affinchè il diritto di reimpianto possa premiare una fascia di territorio che punta decisamente sul vino. «Ci stiamo impegnando – spiega il presidente del Consorzio Andrea Marcesini – per cercare di ottenere maggiori diritti. Attualmente la direttiva europea concede la possibilità di aumentare soltanto nella percentuale dell’1 %. Questo significa che in tutta la Liguria il margine di aumento viente calcolato intorno ai 15 ettari". Oltre alla fama e conoscenza del vino che si produce nel territorio come si può tentare di ottenere il risultato tanto atteso ? "Abbiamo intavolato un discorso con la Regione Liguria - continua - proprio per fare il punto delle esigenze e chiedere all’assessorato all’agricoltura di avanzare una richiesta ufficiale che consenta di derogare la norma e quindi ottenere un ritocco della percentuale adesso in vigore". Ci sono possibili zone di espansione ?
«Le superfici ci sarebbero – continua – sia nella piana di Luni, Santo Stefano Magra e Marinella. Però questo non significa aumentare la produzione in termini di qualità ma riqualificare terreni che sono potenzialmente idonei per il reimpianto. Sarebbe una bella occasione per favorire l’occupazione di giovani e anche per contrastare il fenomeno del degrado idrogeologico che inizia a farsi sentire. Da altre zone si possono recuperare anche i vigneti storici e parlo soprattutto della zona delle Cinque Terre mentre da noi è difficile che ce ne siano ancora. Il concetto che come Consorzio abbiamo cercato di far comprende è proprio la necessità di premiare quelle aziende che chiedono di potersi espandere ma non ci riescono perchè la legge non lo consente oltre alle percentuali già previste". Massimo Merluzzi