La Spezia e Sarzana, le prime vaccinazioni contro il Covid

Le 2.340 dosi sono state stoccate al Sant’Andrea e San Bartolomeo

La consegna delle dosi al San Bartolomeo di Sarzana

La consegna delle dosi al San Bartolomeo di Sarzana

La Spezia, 31 dicembre 2020 - È tutto pronto. Prende il via anche alla Spezia e Sarzana la campagna vaccinale. Si inizia stamani. L’appuntamento è fissato per le 10, in simultanea nei due ospedali dell’azienda sanitaria spezzina. Il primo ad essere vaccinato al Sant’Andrea, al terzo piano del padiglione 6, sarà sarà Franco Piu, dirigente delle professioni infermieristiche. Al San Bartolomeo sarà invece il primario del pronto soccorso, Raffaelle Staffiere. Il medico, che ha 56 anni e dal 1999 lavora sempre nella medicina di urgenza, sarà vaccinato al quarto piano della struttura nel day hospital oncologico. Prime vaccinazioni stamattina anche nella residenza sanitaria anziani “Sacro Cuore“ di Brugnato.

Le 2.340 dosi sono arrivate nei due ospedali, ieri verso le 10, su un furgone proveniente da Livorno scortato da pattuglie dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Due i box trasportati: uno per ogni struttura con la stessa quantità di prodotto in ogni confezione. I contenitori sono stati poi consegnati ai direttori delle farmacie delle strutture ospedaliere dove si trovano i frigoriferi in grado di stoccare le dosi con temperature al di sotto dei 70 gradi. Quattro i frigoriferi speciali presenti nell’azienda sanitaria spezzina destinati ad aumentare in un prossimo futuro. A prendere in mano il cosidetto pizza-box a Sarzana è stato il direttore della farmacia, dottor Alessandro Sarteschi, mentre alla Spezia la consegna è stata fatta nella mani della dottoressa Giuseppina Pesce.

Intanto non mancano le prese di posizione sul cluster scoppiato nel reparto di Ortopedia del Sant’Andrea. Ad intervenire sulla vicenda il consigliere comunale Massimo Baldoni e l’ex consigliere regionale, Francesco Battistini che presenteranno una mozione in Comune alla Spezia per sollecitare interventi mirati su igienizzazione e contagi.

Insomma servono interventi immediati perché "A fare le spese della disorganizzazione negli ospedali spezzini sono i pazienti e gli operatori sanitari. L’Asl ha almeno il 25% di risorse umane in meno rispetto alle altre aziende sanitarie liguri – hanno scritto nel documento –. I tagli più consistenti, negli anni passati, sono avvenuti proprio qui. Inoltre manca un piano di assunzioni adeguato alle esigenze del territorio. In questi ultimi anni, tra l’altro, oltre alle fughe di pazienti assistiamo, sempre più, alla fuga di professionisti. L’Asl 5 non è più attrattiva. Strutture vetuste, mancanza di visione organizzativa e una vera e propria schizofrenia direzionale, dovuta anche all’alto tasso di litigiosità e alla scarsa competenza dei vertici apicali, costituiscono un mix davvero letale. Chi può se ne va a lavorare altrove, col suo bagaglio di esperienza e conoscenza". Un’analisi impietosa e ceh pone l’accento anche sulla cronica carenza di personael più volte sottolineata anche dalle organizzazioni sindacali.

«Mancano medici, infermieri, Oss e tecnici – scrivono ancora nel documento –. Una situazione che nelle prossime settimane si aggraverà ulteriormente a causa di pensionamenti e trasferimenti. Il personale, come giustamente denuncia il NursInd, è allo stremo e necessita di nuove unità in ogni comparto. Inoltre la situazione dei percorsi e della suddivisione dei nosocomi tra pulito e sporco fa acqua da tutte le parti. Pazienti positivi al Covid19 si trovano ormai ovunque anche laddove non dovrebbero stare: al Sant’Andrea della Spezia e in particolare in ortopedia, in otorino, in chirurgia e nelle corsie di medicina". Per i due esponenti si tratta di una situazione "naccettabile". A.M.Z.