Un maestro veneziano per ‘I tesori del Lia’

Una coppia importante di dipinti per la prossima puntata, la seconda, della nostra rubrica curata da Marmori, direttore del museo

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Con mail, soprattutto, ma anche attraverso Messenger e Whatsapp, sono giunti alla nostra redazione numerosi messaggi di apprezzamento per la prima uscita de ‘I tesori del Lia’. La scheda che Andrea Marmori, che di quel museo è animato direttore, ha preparato e dedicato ai nostri lettori, è piaciuta davvero molto. Niente di quanto già prodotto in precedenza, assolutamente un inedito che ha solleticato la curiosità di tutti e permesso di scoprire particolari della storia dell’autore e del quadro. Il modo di scrivere accattivante e pervasivo ha sicuramente facilitato lo scorrimento delle righe ed è per questo che non vediamo l’ora di proporvi la nuova puntata della rubrica. Bisognerà però attendere ancora qualche giorno, insomma arrivare alla giornata ormai consueta, la domenica, per l’approfondimento museale curato personalmente da Marmori. A lui chiediamo qualche anticipazione sulla prossima opera su cui si soffermerà.

"Una coppia importante di dipinti – spiega il direttore del Museo Lia – dei primi anni del XVI secolo, lavori precoci su una romantica favola mitologica, presenti su un oggetto, la cui esistenza è essa stessa simbolo d’amore". All’interno di un patrimonio di 1.100 opere, tutte di altissimo livello, per questa seconda tappa domenicale della nostra iniziativa, la scelta è caduta su un noto pittore veneziano. Basta, non diciamo altro. E in attesa di osservare quei dipinti (anche dal vivo), visto il successo dell’avvio di quest’avventura, abbiamo pensato di interagire maggiormente con i nostri lettori. Invitiamo dunque tutti gli appassionati, non solo a continuare a inviarci i loro feedback dopo aver letto la nuova scheda, ma anche a raccontarci aneddoti o semplici ricordi su una particolare opera. Scriverci e descriverci l’opera preferita, come in una sorta di grande agorà nella quale raccogliere i suggerimenti e le storie degli amanti dell’arte. Sappiamo sono tanti e non parliamo solo dei cosiddetti ‘intenditori’, perché apprezzare l’arte, non è solo frutto della conoscenza, ma pure della curiosità. Due elementi, in realtà, strettamente legati l’uno all’altro, che porteranno in molti, grazie proprio ai testi di Marmori, ad essere partecipi di un piccolo movimento culturale in crescita. Per adesso, possiamo garantire ai più prolifici e interessati, una visita guidata dedicata proprio da parte di Marmori.