Tumori, cure ai pazienti Nuovi modelli di lavoro

Non è soltanto la tecnologia a correre in aiuto ai malati oncologici liguri. Varato dalla Regione un metodo organizzativo multidisciplinare per tutte le Asl

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Cura dei tumori sempre più alla portata dei pazienti. Un fatto importante soprattutto se si considera che ogni anno in Liguria si contano circa 12.000 nuovi casi. E questa nuova frontiera non soltanto grazie alle straordinarie tecnologie innovative (robot, farmaci intelligenti, genomica, eccetera) ma anche ai nuovi modelli organizzativi. È il caso dei Gruppi Multidisciplinari (DMT, Disease Management Team), che sono lanciati e regolamentati dalla delibera 397 approvata da Alisa. Grazie a questo provvedimento si arriva oggi a regolamentare definitivamente l’approccio multidisciplinare al paziente oncologico, che era già stato avviato da tempo da San Martino e dalle altre Aziende, ma rispetto al quale era necessario attivare regole comuni a garanzia della qualità dei processi per tutti i pazienti.

"Il provvedimento va nel solco della presa in carico globale del paziente neoplastico – dichiara l’assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola – non solo dal punto di vista squisitamente clinico, ma anche in risposta a tutti i bisogni che scaturiscono al manifestarsi di una patologia tumorale"

"È una modalità di presa in carico univoca e condivisa – spiega il Direttore Generale di Alisa Filippo Ansaldi – Abbiamo la fortuna di avere grandi eccellenze nella nostra regione, l’obiettivo è di garantire la qualità di queste eccellenze in tutto il territorio regionale. Per questo bisogna ringraziare il DIAR, il dipartimento interaziendale regionale che si occupa di oncologia e che ha portato avanti il lavoro finalizzato con la delibera di Alisa". "Le grandi Istituzioni internazionali che si occupano di sanità – spiega Paolo Pronzato, coordinatore del DIAR onco-ematologico di Alisa – pretendono che negli ospedali e nei luoghi di cura il paziente oncologico venga considerato non solo da tutti gli specialisti coinvolti, ma anche dai professionisti non medici che più seguono da vicino i percorsi di cura, come gli infermieri che lavorano in oncologia. Quindi, la vera gestione multidisciplinare (e non un semplice sistema di consulenze incrociate) comporta la costituzione di un vero team (una squadra e non un semplice gruppo)". "Quest’ultimo – aggiunge Pronzato – è l’aspetto più rilevante della delibera e, come è stato per le Breast Unit, fa piacere poter affermare che la Liguria è la prima tra le Regioni Italiani a offrire questo nuovo modello organizzativo".

Gestire i casi in maniera multidisciplinare significa anche ottimizzare l’uso delle risorse avviando i pazienti verso i percorsi di cura più adatti. Non vi saranno difficoltà per le Aziende in questo processo di riorganizzazione perché in ciascuna di esse sono già presenti molte competenze necessarie ed eventuali collaborazioni interaziendali saranno possibili. Infine, per i tumori rari e quindi per garantire l’accesso alla considerazione multidisciplinare anche in questi casi, si metterà al lavoro un DMT dei Tumori Rari presso Alisa.