Oncologia sotto esame: 2200 i morti in un anno. Manca un ‘registro’

La maggior parte sono uomini (circa 1200), poco più di mille le donne

Un intervento chirurgico

Un intervento chirurgico

La Spezia, 3 novembre 2017 - OLTRE 2.200 persone in un anno, alla Spezia muoiono di tumore: la maggior parte sono uomini (circa 1200), poco più di mille le donne. Un quadro allarmante, anche se si tratta di numeri allineati alla media italiana e comunque inferiori a quella ligure. Un dato che dà la dimensione del fenomeno anche rapportato al numero delle persone che invece convivono con una patologia tumorale: 2135 uomini e 1684 donne, tanti quanti sono, mediamente, coloro che si ricoverano per diagnosticare o curare un tumore negli ospedali spezzini o fuori Asl. I dati, peraltro non recentissimi anche se sicuramente indicativi, sono stati forniti in occasione del Festival della prevenzione e dell’innovazione in oncologia svoltasi alla Spezia lo scorso maggio. La tre giorni organizzata dall’Associazione italiana di oncologia medica in collaborazione con Asl 5, ha visto il contributo di oncologi e studiosi che, fra l’altro, hanno dispensato consigli e indicazioni per una corretta prevenzione. E, soprattutto, hanno portato molti dati dai quali emerge una situazione non rassicurante. Va detto che una vera “fotografia” dell’andamento delle patologie oncologiche può venire solo dai registri tumore di popolazione, e in Asl 5 non è ancora attivo un registro che riporti tutte le neoplasie e copra tutta la popolazione, anche se non mancano stime per i tumori più frequenti e misure precise per alcune sedi neoplastiche.

SAPPIAMO, così, che tra il 2000 e il 2013 si sono avuti oltre 12.000 nuovi ricoveri di uomini e oltre 11.000 di donne per tumore maligno fra i residenti nel territorio della Asl 5, negli ospedali della provincia e in quelli fuori Asl. Una media annua di 900 uomini ricoverati e 800 donne. Sappiamo altresì (Rapporto Airtum 2016) che fra i maschi, nella “classifica” dei tumori più diffusi ci sono, nell’ordine, quelli al polmone (26%), al colon-retto (10), alla prostata (8), al fegato (7) e allo stomaco (6). Fra le femmine, al primo posto invece la mammella (17%), colon-retto (12), polmone (11), pancreas (7) e stomaco (6). Facendo riferimento a tutta la popolazione, senza distinzioni di sesso, al primo posto c’è il tumore al polmone (19%), poi colon-retto (11), mammella (7), stomaco (6) e pancreas (6).

QUALI sono le forme tumorali che fanno più vittime? A disegnare lo scenario spezzino più recente sono i dati di fonte Istat-Hfa e Asl 5, che riportano i decessi avvenuti nella stessa Asl 5 nel 2014. I tumori a trachea, bronchi e polmoni hanno causato la morte di 102 uomini (pari a 9,68 ogni 10.000 abitanti) e 33 donne (2,94 su 10mila); quelli al colon-retto 35 uomini (3,76) e 39 donne (3,63); alla mammella 50 donne (4,58 ogni 10mila); alla prostata 32 (3,29); allo stomaco 19 uomini (1,97) e 16 donne. Si tratta di dati mediamente inferiori rispetto a quelli del resto della Regione, sia pure con qualche eccezione, come il cancro alla prostata, che ha un’incidenza del 2,97 ogni 10mila abitanti in regione e 2,43 a livello nazionale contro il dato spezzino di 3,29 decessi ogni diecimila. Superiore da noi anche la mortalità per tumore allo stomaco, sia fra gli uomini che fra le donne, rispettivamente di 1,97 e 1,3 ogni 10mila abitanti, contro l’1,68 e l’1 della Liguria.

Franco Antola