«Paga 1900 euro e fermi l’indagine». Truffata per l’offerta di lezioni private

La ragazza cade nella trappola dopo aver pubblicato un annuncio sul web

Attenzione a pubblicare il numero di telefono a corredo degli annunci via Internet

Attenzione a pubblicare il numero di telefono a corredo degli annunci via Internet

La Spezia, 20 dicembre 2017 - SPERAVA di guadagnare qualche soldo per pagarsi gli studi, mettendo a frutto le sue conoscenze per dare ripezioni a studenti in affanno. Prossima alla laurea, ha pubblicato l’annuncio sul sito internet www.subito.it, con corredo di numero telefonico. Ed diventata così preda di una trappola. Sì, perché è caduta nel tranello di un finto avvocato che si è spacciato per legale del sito e le ha raccontato una storia che l’ha messa in ansia, inducendola ad effettuare un versamento di 1.900 euro per bloccare le paventate grane giudiziarie montanti.

La storia, prospettata come una spada di Damocle, era questa: «Come ufficio legale del sito www.subito.it siamo stati informati dalla Polizia Postale dell’apertura di un’indagine nei suoi confronti; le sarà contestato che, ai sensi dellla legge e del nostro regolamento, non poteva effettura quell’annuncio di lavoro; potrebbe essere l’inizio di guai maggiori se venisse accertato che lei ha effettuato ripezioni in nero. Noi siamo disponibili ad evitarle le conseguenze penali e fiscali che, in termini di pesanti sanzioni, potrebbero innescarsi col prosieguo dell’indagine. Se lei effettua il versamento di una cauzione di 1.900 euro saremo in grado di attivarci per bloccare l’indagine. Si tratta solo di una garanzia sulla base della quale noi istruiremo le pratiche necessarie, per una definizione indolore della pratica. La somma poi le sarà restituita».

LA RAGAZZA, poco più che ventenne, è andata nel panico. Si è consultata con il suo fidanzato, chiamandolo con un altro telefono, mantentendo in contatti con l’«avvocato». Anche lui è rimasto impressionato. E – su sollecitazione di lei che non disponeva della somma – un po’ per amore, un po’ per ingenuità si è adoperato per effettuate il versamento. Lo ha fatto, mantenendo il contatto telefonico con l’«avvocato» che gli comunicava la procedura, attraverso lo sportello automatico del bancoposta. Il giovane non disponeva di tutta la somma ma si è premurato di dare la disponibilità ad un’integrazione successiva del versamento iniziale. Solo dopo, parlandone con amici (da cui si è innescato un passa-parola per evitare nuove vittime), i fidanzati hanno capito che erano stati «manovrati», che dietro all’avvocato di nascondeva un truffatore. Di qui la denuncia in questura, nel tentativo di risalire all’autore del raggiro. Un uomo dalla parlantina facile, convicente. Una storia incredibile ma che è bene rendere nota per evitare che altre persone cadano nella trappola.

Corrado Ricci