Energia, Toti: "La Liguria ribadisce il sì al rigassificatore se Piombino lo rifiuta"

Intervista a Sarzana. Il governatore evidenzia il buon governo regionale: "Noi moderati siamo fondamentali per i valori che portiamo nel centrodestra"

Il governatore Giovanni Toti intervistato dal vicedirettore de La Nazione Luigi Caroppo

Il governatore Giovanni Toti intervistato dal vicedirettore de La Nazione Luigi Caroppo

Sarzana (La Spezia), 13 settembre 2022 - Nell’ultimo lembo della Liguria, proprio sul confine toscano, Giovanni Toti non solo ha deciso di vivere da anni ma ha eletto il quartier generale dal quale è iniziato il suo progetto politico targato inizialmente Cambiamo col quale ha ottenuto il doppio mandato in Regione e conquistato alle amministrative tanti Comuni difficili, tra i quali Sarzana. E proprio nella città simbolo della Val di Magra il presidente della Regione Liguria, leader di Italia al centro, ha spinto il raggruppamento Noi Moderati che alle Politiche si presenta con Noi con l’Italia, Udc e Coraggio Italia, quarta gamba del centrodestra. Intervistato dal vicedirettore de La Nazione Luigi Caroppo, al loggiato Gemmi, il governatore ha spaziato su tanti temi. Al livello nazionale Noi Moderati è dato al 2.5% e la percentuale in Liguria salirebbe al 7%. Soddisfatto se i numeri fossero questi? "Lo sarò - risponde Toti - se raggiungeremo il 3% . Ma i numeri sono sempre flessibili". 

A proposito di numeri, in questo momento Fratelli d’Italia ha il maggior consenso? "Giorgia Meloni - prosegue - è candidata al miglior risultato anche perché è l’unica che gli italiani non hanno mai provato... Un ragionamento comunque corretto dal punto di vista degli elettori. Gli amici della Lega, cui auguro il meglio, credo non vivano i fasti del passato e il Pd rischia di scendere sotto il 20%. Credo che il centrodestra sia destinato a governare il Paese". 

Il modello Liguria è stato un esempio di attenzione e soluzione dei problemi. Quanto è stato difficile far passare questo messaggio nel centrodestra? "Non è stato per nulla semplice, purtroppo c’è stato un periodo di diseducazione politica fornendo risposte semplicistiche a situazioni complesse".

Il caro bollette mette a rischio 10mila attività imprenditoriali in Liguria. Come limitare i danni ? "Non esiste una risposta semplice, così come non c’è una responsabilità italiana o europea. Però si possono fare scelte importanti e coraggiose". Quali? "Ho chiamato Cingolani - prosegue - e gli ho tranquillamente detto che se il rigassificatore a Piombino non lo vogliono un posto in Liguria posso sempre trovarlo. Ma allo stesso tempo possiamo calmierare la Borsa, o segmentare il prezzo della corrente a seconda della fonte che la produce. Mettiamo insieme tanti tasselli per uscire dalla schiavitù della Russia perché questa partita a scacchi tra l’Europa e loro non è una partita di pace ma di violenza".

Pensa che per Mario Draghi sia conclusa l’esperienza politica? "Mi auguro che non esca dalle risorse della Repubblica anche se non credo abbia intenzioni politiche. Pensare che dopo il voto del 25 settembre possa tornare a fare il premier la vedo come una fantasia di quelli che continuano a ripetere che tanto non cambierà nulla. Comunque qualsiasi cosa farà Draghi sono certo la farà bene. Presidente della Repubblica ? Le credenziali le ha tutte, anche se dobbiamo ringraziare Mattarella per aver accettato il secondo mandato evitandoci una crisi storica".

Come si affronta il problema dell’astensionismo? "Colmando le distanze tra il Palazzo e i cittadini, combattendo il pessimismo. Credo che la percentuale di voto sarà ancora bassa e questo nasce dal fatto che la politica ha sempre promesso tanto e fatto poco. Il nostro gruppo esprime il valore del buon governo, dice verità ed esce dagli slogan che fanno colpo ma che non hanno concretezza".